Inaugurato lo sportello Cuav, per uomini autori di violenza
di Alessandra Pierini (foto di Fabio Falcioni)
A commettere atti di violenza sulle donne, è quasi sempre un uomo. Gli autori di violenza non possono essere trascurati nella lotta civile e comune contro la violenza sulle donne. E’ per questo che nasce a Macerata il Cuav, Centro autori o potenziali autori di violenza, sportello a cui si potranno rivolgere gli uomini che ne hanno bisogno.
Da sinistra Maria Lina Vitturini, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione, il sindaco Sandro Parcaroli e la vice sindaca francesca D’Alessandro
Altro intervento in linea con questo è quello che prevede un appartamento con tre posti da destinare a uomini maltrattanti allontanati d’urgenza da casa per tutelare la famiglia ed evitare il trauma del trasferimento (secondo quanto disposto dalla legge). Uno di questi posti è già occupato.
Questa mattina il taglio del nastro della sede fisica dello sportello per uomini autori di violenza in via Roma, 158 anche se il primo passo per un uomo che voglia approcciare ad un percorso di recupero e rieducazione è una telefonata, semplice ma per molti pesantissima da fare. «E’ la prima presa d’atto – spiega Antonella Ciccarelli di Polo 9, associazione capofila del progetto – e una ammissione di responsabilità».
L’ente capofila di questo progetto sperimentale è l’Ats 15 del Comune di Macerata presieduto da Carla Scarponi. Il Sistema è stato definito tramite una procedura di co – progettazione che ha consentito innanzitutto l’individuazione di più partner del settore privato con i quali definire le modalità operative. All’avviso infatti, hanno risposto diverse realtà regionali che si occupano da anni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e nello specifico sono Polo 9 Società Cooperativa Sociale – Impresa Sociale, capofila del progetto, Il Faro Società Cooperativa Sociale, On the Road Cooperativa Sociale, Labirinto Cooperativa Sociale. Inoltre, la co – progettazione ha consentito la partecipazione attiva di molteplici soggetti pubblici che hanno contribuito attivamente alla costruzione del progetto definitivo:
Lo staff de Cuav: da sinistra Andrea Tridico, Antonella Ciccarelli, Renato Albucci e Massimo Panfili
le Questure di Macerata, Pesaro, Ancona, Fermo Ascoli, le Procure di Pesaro, Ancona, Macerata, gli Ambiti Territoriali Sociali provinciali, il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria Marche-Emilia Romagna, le Prefetture di Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro, i Carabinieri di Ancona, l’Ordine degli Avvocati di Macerata e Ancona, l’Ordine Psicologi Marche, il Garante dei diritti dei detenuti Giancarlo Giulianelli, l’Ufficio Esecuzione Pene Penale Esterna (Uepe) di Macerata e di Ancona.
«Sono contentissimo di questo centro – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli – Noi tutti siamo nati dalle donne, dobbiamo riconoscere il loro ruolo fondamentale». Ha seguito il progetto l’assessora Francesca D’Alessandro: «Il fenomeno della violenza sulle donne è in aumento ed è preoccupante. In questo centro ci fermiamo ad un discorso di prevenzione che va fatta anche su chi agisce la violenza. Mettersi nell’ottica di chi agisce violenza sembra contrastare con la solidarietà alla donna. In realtà sono due facce della stessa medaglia. L’uomo dovrà presentarsi su base volontaria prendendo consapevolezza di quello che sta facendo».
Il progetto inizia da Macerata ma vedrà poi l’apertura di sportelli in tutte le Marche. «Ogni tre mesi – ha detto Maria Lina Vitturini, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione – emaniamo un bando per contributi regionali che consentano queste azioni sul territorio».
Francesca D’Alessandro, il sindaco Sandro Parcaroli, Maria Lina Vitturini e Valentina Ugolinelli, presidente e vice presidente della Commissione Pari Opportunità
Ha insistito sull’importanza del lavoro sinergico Antonella Ciccarelli di Polo 9 che porta avanti il progetto Voce, un percorso di gruppo per la rieducazione degli uomini autori di violenza che potrà essere un secondo step per coloro che decideranno di accedere allo sportello. «Intervenire è fondamentale per le vittime – ha detto – ma anche per gli autori che spesso restano padri. La violenza è un fatto pubblico e può essere contrastato solo con una codifica condivisa delle linee d’azione».
Andrea Tridico della cooperativa sociale Il faro ha ricordato l’impegno a partire dal 2014 contro la violenza sulle donne con sportelli, una casa rifugio e una casa di autonomia oltre alla gestione del Centro antiviolenza e le attività laboratoriali nelle scuole. «Abbiamo capito – dice – che tra questi servizi mancava un pezzo, il lavoro con gli autori di violenza. Ed è partito questo progetto condiviso che ci vedrà attori in primis ma anche destinatari di un pensiero che vede come possibile e necessario ‘il lavoro sul problema sociale maschile’ e dare la possibilità agli uomini che agiscono violenza di scegliere il cambiamento.
Carla Scarponi, dirigente dell’Ats 15 con la vice sindaca Francesca D’Alessandro
Maria Elena Tartari, dirigente delle Politiche sociali della Regione ha commentato: «L’ambito di Macerata è stato pioniere e molto coraggioso, da oggi abbiamo una infrastrutturazione vera e propria, fondamentale per affrontare la violenza».
A spiegare nel concreto il cammino che attende l’uomo autore di violenza che volontariamente si presenti allo sportello è Renato Albucci di Polo 9: «Basta telefonare ai numeri messi a disposizione a cui risponde un operatore preparato che fissa un primo appuntamento, al quale possono seguirne altri poi si passa ad una valutazione di una équipe composta di uomini, che proporrà l’eventuale percorso di gruppo in cui ci sono anche professioniste donne alla co-conduzione». Il Centro autori o potenziali autori di violenza (Cuav Marche) è in via Roma, 158 a Macerata.
I numeri da contattare sono:
Macerata – Il Faro – 3274613215
Ancona – Polo 9 – 3295451204
Fermo – On the road – 3332639748
Ascoli – On te road – 3332639748
Pesaro Urbino – Labirinto – 3421093007
A quando e dove un centro antiviolenza sugli uomini? Così, giusto per..... parità di diritti e dignità.....
Gino Conte non pervenuto in italia. ne il centro ne l'argomento.
Finalmente
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