di Gianluca Ginella
Debito di droga finisce in rapina ed estorsione: sotto accusa dal gup del tribunale di Macerata un 25enne e un 23enne. I fatti di cui devono rispondere sono avvenuti a Civitanova. Tutto sarebbe nato da un debito di droga del 25enne Adel Addaki, verso un coetaneo. Un debito di venti euro per la cessione di marijuana.
Per riavere quei soldi il 25enne, dice l’accusa, sostenuta dal pm Enrico Riccioni, si sarebbe presentato a casa del coetaneo, a Civitanova, insieme ad un 23enne di San Severino, Alessio Massatani, e a due minorenni (per loro due il procedimento è corso separatamente).
I quattro, il 28 agosto del 2018, si sarebbero introdotti a casa del debitore e, dice l’accusa, si sarebbero scagliati contro di lui con minacce, schiaffi e chiedendo prima i 20 euro e il cellulare, poi 50 euro minacciando di spaccare tutta la casa.
Nell’abitazione c’era la madre del debitore che aveva consegnato 50 euro, continua l’accusa. Ma i quattro avrebbero aumentato la richiesta, avrebbe minacciato di bruciare la casa, e dopo aver preso a schiaffi il 25enne sarebbero entrati nella sua camera e lì avrebbero portato via un paio di cuffie del valore di 350 euro. Poi avrebbero preso per il collo il debitore e dopo averlo sbattuto contro il muro gli avrebbero detto di non denunciare l’accaduto. Due giorni dopo, continua l’accusa, Addaki e il 23enne avrebbero raggiunto il 25enne mentre stava con un amico al campo da basket dietro la chiesta di San Gabriele, a Civitanova.
Lo avrebbero minacciato con una bottiglia di vetro, continua l’accusa, dicendogli che se avesse fatto denuncia avrebbero bruciato lui e la sua famiglia, lo avrebbero schiaffeggiato e poi si sarebbero fatti consegnare il telefono che il 25enne aveva dato all’amico per evitare che glielo trovassero addosso.
Il 31 agosto avrebbero nuovamente raggiunto il 25enne al campo di basket mentre lui era lì con il cane. I due avrebbero avanzato una ulteriore richiesta, continua l’accusa: consegnare la confezione del cellulare che gli avevano rapinato il giorno prima, altrimenti gli avrebbero preso il cane. Quando il 25enne si era rifiutato, i due gli avevano portato via il cane, prosegue l’accusa. Il primo settembre del 2018 l’ultimo episodio contestato. In quel caso il 25enne che avrebbe venduto la droga al coetaneo si sarebbe presentato a casa sua con il volto travisato, insieme ad altre persone, chiedendo di aprire la porta. L’altro aveva chiamato i carabinieri e all’arrivo dei militari si erano allontanati.
Oggi entrambi gli imputati, difesi dagli avvocati Mirela Mulaj e Giovanni Marziali, hanno chiesto di fare il processo con rito abbreviato. L’udienza è stata fissata per l’8 febbraio del 2023 per la discussione.
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