Una storica immagine di Enrico Mattei
Il 27 ottobre 1962 a Bascapè moriva Enrico Mattei, presidente dell’Eni e cittadino più illustre della storia della città di Matelica. «L’attentato ai suoi danni è ancora oggi una ferita aperta per l’intera nazione, specialmente in un momento di crisi energetica come quello attuale – si legge in una nota del Comune -. A 60 anni di distanza la Fondazione Enrico Mattei, presieduta dal nipote Aroldo Curzi Mattei, ha organizzato in città una giornata ricca di ospiti e di appuntamenti fissata proprio per giovedì 27 ottobre».
Il neo minstro Gilberto Pichetto Fratin
Si parte la mattina alle 10 con un omaggio alla tomba di Mattei, custodita nella cappellina di famiglia presso il cimitero comunale. Alle 11,30 primo appuntamentoal teatro Piermarini con i saluti del sindaco di Matelica Massimo Baldini e del presidente della Fondazione Enrico Mattei Aroldo Curzi Mattei. A seguire interverrà Laid Rebigua, Ministro della Repubblica Algerina Democratica e Popolare. Alle 12,10 si parlerà de “La soluzione del caso Mattei” con Donato Firrao, già professore ordinario presso il Politecnico di Torino. Alle 12,30 “Non c’è comunità senza lavoro” con il giornalista e storico Paolo Mieli che dialogherà con Giovanni Legnini, Commissario straordinario ricostruzione sisma 2016 e con Gilberto Pichetto Fratin, recentemente nominato Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Dopo pranzo ritrovo sempre al Piermarini, dove alle 15,30 il presidente Aroldo Curzi Mattei modera la tavola rotonda “Non c’è lavoro senza impresa” con gli interventi di Paolo Mieli, Gianluca Loffredo, Subcommissario ricostruzione sisma 2016, Patrizia Giunti, presidente della Fondazione Giorgio La Pira, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, Sauro Grimaldi, rappresentante Federazione Industriali Marche, Marco Bruschini, direttore dell’Agenzia del turismo e internazionalizzazione della Regione Marche, Giancarlo Cremonesi, vicepresidente Imprebanca S.p.A. già presidente Acea Spa e Stefano Maria Cianciotta, presidente di Abruzzo Sviluppo. A conclusione della giornata, alle 17,30 la messa nella cattedrale di Santa Maria.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Grande perdita per l’Italia, e specialmente le Marche. Sarebbe stata la nuova Lombardia.