La presentazione in tribunale
di Alessandra Pierini (Foto di Fabio Falcioni)
È un’aula del tribunale di Macerata il luogo scelto per “battezzare” il nuovo corso in Diritto antidiscriminatorio e il bando per avvocati che saranno chiamati a supportare l’attività dell’ufficio della Consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Macerata.
Deborah Pantana
«Abbiamo scelto di essere qui – ha detto Deborah Pantana, attuale consigliera di parità – perché le donne non vengono in tribunale, troppo spesso hanno paura e neanche provano ad avere giustizia».
Accanto a Pantana, a ratificare l’importanza del momento c’è il presidente del tribunale, Paolo Vadalà. L’aula 4 del tribunale è gremita di donne, professioniste, che fanno parte del comitato consultivo di cui la Consigliera si è dotata.
Deborah Pantana, il presidente del tribunale Paolo Vadalà e l’avvocato Leide Polci
L’atto presentato questa mattina, in particolare, coinvolge l’Ordine degli avvocati, oltre alle università di Macerata e Camerino. «Grazie al protocollo firmato – ha spiegato Deborah Pantana – la Consigliera di Pari opportunità potrà costituirsi parte civile nei casi in cui ne valuterà la necessità. È una delle poche iniziative di questo tipo in Italia. Dal protocollo è nata l’esigenza di creare un bando per avvocati che sosterranno questa attività».
Passaggio che ha richiesto l’attivazione di un corso di Diritto antidiscriminatorio per sensibilizzare avvocati su tematiche importanti e che richiedono una certa sensibilità.
«Questo tipo di attività – ha detto l’avvocato Leide Polci, rappresentante dell’Ordine degli avvocati – richiede formazione e competenza. Spesso la normativa che esiste non si applica per una conoscenza rimasta superficiale». Così anche Ines Corti, docente Unimc: «Esiste un problema di genere, esistono le norme ma il tutto non viene riportato a sistema, è importante avere una visione ad ampio respiro».
«Questa è una esperienza unica – ha detto Barbara Re, docente Unicam – è una esperienza unica di collaborazione di rete. È un valore enorme perché contrastare la violenza contro le donne servono competenze». Il presidente Vadalà porta ad esempio l’omicidio avvenuto ad Osimo e l’omicidio di Rosina per cui si sta svolgendo il processo in un’aula vicina: «Sono l’apice di situazioni che nascono in famiglia, tanti divorzi e separazioni. Questo protocollo in prospettiva è importante a tutela anche di situazioni familiari in cui spesso la donna, per una atavica mancanza di protezione, è soggetto debole».
Presente la presidente del Consiglio delle Donne Sabrina De Padova: «Ho sostenuto pienamente l’iniziativa della consigliera provinciale Deborah Pantana e che da quando mi sono insediata come presidente del Consiglio delle donne ho sempre proposto delle iniziative culturali proprio per modificare la mentalità contro la discriminazione di genere, si dovrebbe lavorare in sinergia per cercare di raggiungere degli obiettivi».
Ines Corti
Mirella Staffolani
Leide Polci
Sabrina De Padova
L’avvocato Jacopo Allegri
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