«Cas percepito indebitamente»,
assolto un pensionato

SARNANO - La questione riguardava se la madre vivesse o meno con lui. L'imputato aveva anche subito un sequestro di 6mila euro. Oggi è stato prosciolto dal tribunale di Macerata con formula piena

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La denuncia, il sequestro di 6mila euro e poi il processo in cui era accusato di aver percepito indebitamente il Cas: assolto un 75enne di Sarnano. L’uomo, Dante Monaldi, pensionato, era imputato al tribunale di Macerata. Quello di Dante Monaldi, dicono i suoi legali, è stato un calvario giudiziario. Oggi l’assoluzione con formula piena «il fatto non sussiste».

I fatti risalgono al 2016 quando aveva presentato l’autodichiarazione, nel novembre di quell’anno, per avere il contributo di autonoma sistemazione quale residente di Sarnano.

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L’avvocato Andrea Tassi

Nel nucleo familiare aveva inserito la madre invalida. E il problema è nato qui, «secondo il comune di Sarnano, i vigili urbani e qualche impiegato comunale particolarmente zelante, la madre risiedeva altrove e precisamente dalla figlia – dicono gli avvocati del 75enne, Andrea Tassi e Nazzareno Monaldi -. Nonostante il certificato di residenza e lo stato di famiglia deponessero a favore di Monaldi, nonostante la madre avesse intestate le utenze all’abitazione del figlio e nonostante il Comune addebitasse da sempre la Tari per un nucleo di 2 persone (Monaldi e la madre, appunto, come da risultanze dei registri anagrafici comunali) – continuano gli avvocati -, non c’è stato modo per l’utente di chiarire bonariamente con gli addetti comunali la propria posizione. Anzi: in un’ottica assai poco collaborativa il comune di Sarnano finì col denunciare Monaldi per ritenute dichiarazioni mendaci ed illecita percezione di contributi pubblici. Oltre il danno la beffa: terremotato, sfollato e pure indagato prima ed imputato poi con l’infamante accusa di falsario e truffatore, ma anche, per le cronache locali e nazionali, con l’appellativo assai poco lusinghiero di essere uno dei “furbetti del Cas”. All’esito di un lungo percorso giudiziario, che per ogni persona perbene è comunque un calvario, con sentenza odierna il Tribunale di Macerata, accogliendo le argomentazioni dei difensori ha ristabilito verità e giustizia restituendo dignità a Monaldi, mandato assolto da ogni addebito con la formula più ampia e cioè “perché il fatto non sussiste” e disponendo altresì la restituzione al medesimo delle somme eventualmente sequestrate (equivalenti ai contributi che secondo il comune di Sarnano e la procura non avrebbe avuto diritto a richiedere né a percepire). Ora, peraltro, il comune di Sarnano dovrà rifondere il diritto illecitamente negato ad un proprio concittadino residente e contribuente».



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