Solidarietà alle donne iraniane,
da Macerata sostegno per i loro diritti:
«Sdegno per la morte di Masha Amini»

INIZIATIVA - Il Comitato consultivo della parità della Provincia, presieduto da Deborah Pantana, ha realizzato un manifesto che comparirà in tutti i comuni del Maceratese e nelle sedi istituzionali di Consiglio d’Europa e Onu

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Deborah Pantana durante l’icontro di oggi

di Mauro Giustozzi (Foto di Fabio Falcioni)

“Solidali alla rivolta per la lotta dei diritti delle donne in Iran” è la scritta su un manifesto con sfondo rosa su cui campeggia il volto di una donna e un fiore. Il Comitato consultivo della parità della Provincia di Macerata sostiene con determinazione la lotta delle donne iraniane contro le barbarie e per questo nella parte inferiore del manifesto che verrà affisso nei prossimi giorni spicca la scritta “donna, vita, libertà”, una pubblica manifestazione di amore per il coraggio e di sdegno per la sua morte con l’hastahg Masha Amini.

PariOpportunita_FF-4-650x434 L’iniziativa è stata presentata questa mattina alla sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata. Il Comitato sbarca prima al Consiglio d’Europa e poi all’Onu, per promuovere con forte determinazione la lotta delle donne iraniane, contro le barbarie per la conquista delle loro libertà, dei diritti fondamentali, di una cultura inclusiva, garantiti da ogni paese civile. Il comitato, presieduto da Deborah Pantana, si è ritrovato oggi per presentare il manifesto che verrà affisso in anteprima a Macerata, per poi raggiungere tutti i comuni della provincia e le sedi istituzionali appunto di Consiglio d’Europa e dell’Onu. «Crediamo che sia più che mai urgente e necessario –ha sottolineato Deborah Pantana – far sentire la voce di tutte le donne del Maceratese in questo particolare momento. È un sostegno che parte da Macerata per promuovere i diritti delle donne di tutto il mondo.

PariOpportunita_FF-8-650x434Si tratta di una pubblica manifestazione di amore per il coraggio e di sdegno per la morte di Masha Amini. Partecipiamo con profondo dolore e rabbia a tutto quello che sta succedendo perché è inconcepibile il sacrificio umano per la richiesta di un diritto minimo che è quello della libertà. Donna, vita e libertà, sono tre parole universali».

Diversi gli interventi delle donne che fanno parte di questo comitato istituito in seno alla Provincia. «La vittima – ha affermato Federica Curzi, ideatrice insieme ad Alice Pietrella del manifesto – purtroppo per quanto riguarda le donne è sempre il punto di partenza. Ovvero si parte sempre da una battaglia persa quando si parla dei diritti delle donne. L’impegno in prima persona di ognuna di noi è quello di restituire la dignità a chi l’ha persa, appunto alla vittima».

PariOpportunita_FF-5-650x434Dal canto suo la docente Paola Ballesi ha sottolineato come «nel manifesto appare il viso di una donna in negativo perché raffigura una donna che non c’è più: conosciamo tutti l’evoluzione delle specie che significa anche evoluzione culturale, in cui è importantissimo che evolvano i diritti fondamentali».

PariOpportunita_FF-10-650x434Tutte le componenti del Comitato a più riprese hanno rimarcato come in Iran l’evoluzione dei diritti potrà farsi spazio grazie soltanto a queste donne coraggiose. Ha aderito a questo appello con grande entusiasmo anche la presidente della Fondazione Carima, Rosaria Del Balzo Ruiti, sempre al fianco delle donne invisibili. All’incontro sono intervenute pure Sabrina De Padova, Edy Castellani, Ivana Marchegiani, Mirella Staffolani, Maria Leonori del Soroptimist, l’imprenditrice Dunia Romoli e Serenella Marano consigliera comunale di Bolognola. 

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Rosaria Del Balzo Ruiti

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