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Prove di forza in Consiglio,
il Paolo Ricci fa saltare gli equilibri:
si vota senza Fdi poi salta la seduta

CIVITANOVA - Votato solo da una parte della maggioranza il cda della partecipata su cui non c'era l'accordo. Forza Italia chiede senza successo il rinvio, quindi procede alla votazione. Fratelli d'Italia rimane senza rappresentante nel consiglio d'amministrazione per aver abbandonato l'aula. Paglialunga: «Il sindaco non ha i numeri per governare». Micucci: «ennesima puntata di una destra fintamente unita». Doria: «Forza Italia è gestito malissimo»

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Il consiglio comunale di Civitanova

di Laura Boccanera

Per la seconda volta i posti nel cda mandano in “down” il nuovo consiglio comunale del Ciarapica bis. Seduta di brutta politica ieri sera in aula a Civitanova dove già al primo punto il balletto di assenze e rinvii manda ko l’assise e maggioranza e opposizione fanno mancare il numero legale. Tutto da rifare, per la seconda volta dato che già nella prima adunanza dell’assise proprio il punto sul consiglio di amministrazione del Paolo Ricci era stato rinviato. E ieri si andava verso lo stesso copione: il forzista Nicolò Renzi chiede infatti di rinviare il punto per la mancanza di unità di intenti e condivisione sul nome da eleggere. Ma a sorpresa a votare per l’approvazione sono solo in 7 fra i banchi della maggioranza: il sindaco Fabrizio Ciarapica, Nicolò Renzi, Roberto Pantella, Roberto Tiberi e Maria Luce Centioni di Fratelli d’Italia. Astenuto Mercuri, contrari Lega, Civitanova unica e Vince Civitanova. E quindi il punto deve essere votato. Uno sgambetto che ha portato Fdi a decidere di uscire dall’aula, ma l’opposizione (eccetto Mirella Paglialunga) non lascia l’aula e il numero legale ancora c’è.

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Nicolò Renzi

L’opposizione (assente Roberto Mancini, uscite Mirella Paglialunga e Letizia Murri) con i democrat Lidia Iezzi, Francesco Micucci e Yuri Rosati, Piero Gismondi, Silvia Squadroni e Lavinia Bianchi per SiAmo Civitanova votano  per Pier Paolo Rossi, mentre i brandelli della maggioranza propongono 4 nomi tra cui Paolo Piccinelli, candidato di Vince Civitanova, Alfredo Perugini, esponente di punta di Civitanova Unica, Andrea Venanzoni, in quota Lega e Monica Rendina, candidata di Forza Italia. Un cda che si è costituito insomma a dispetto di Fratelli d’Italia che sperava probabilmente nella mancanza del numero legale per far saltare ancora una volta il banco e riportare la discussione sul tavolo e che invece rimane a secco. Tutto il contrario insomma rispetto alla richiesta di qualche giorno fa, all’indomani del voto nazionale politico, di capitalizzare i voti dei meloniani anche all’interno delle partecipate dell’amministrazione. Dopo il colpo di mano il consiglio comunale però salta senza l’approvazione dei punti successivi, tra cui il bilancio consolidato che proprio ieri sera scadeva. A questo punto infatti anche l’opposizione abbandona l’aula in blocco e seduti rimangono solo 8 consiglieri, troppo pochi rispetto ai 13 necessari per il numero legale.

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Mirella Paglialunga

Ma il consiglio comunale di ieri ha registrato anche la mancanza di compattezza della minoranza con la Paglialunga che vota per il rinvio in quanto contraria al nome di Rossi proposto dall’opposizione e proprio la Paglialunga oggi puntualizza: «Ciarapica non ha i numeri per governare – commenta – la maggioranza sul Paolo Ricci è spaccata, ma Ciarapica ha comunque incassato il successo di veder votato un presidente ed un consiglio di amministrazione che, lui lo sapeva, avrebbe spaccato la sua maggioranza mettendo a rischio la prosecuzione del consiglio stesso. Allora mi chiedo: quanto valgono quei posti per accettare tale conseguenza? Anche di non far votare ciò che gli sta a cuore? E’ questo il modo per scegliere i membri del consiglio di amministrazione di un ente fondamentale per la città per la gestione dei servizi alla persona? Di fatto svolge parte rilevante dei compiti dell’assessorato ai servizi sociali e agisce per suo conto. La competenza in fatto di politiche gestionali e di tematiche afferenti alla disabilità ed ai servizi alla persona dovrebbe essere il metro e la misura delle scelte che il consiglio comunale va a fare. E dovrebbe solo valere l’intenzione e la capacità di risolvere i problemi dei civitanovesi. Non “la conta” dei posti da rimborsare a ciascuna lista, per fini di potere, elettorali o altro. Solo la professionalità e la competenza delle persone giuste al posto giusto. Ma purtroppo ed evidentemente questo nella politica civitanovese non vale».

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Francesco Micucci

Parla di una destra fintamente unita il capogruppo Pd Francesco Micucci: «maggioranza ancora una volta in ambasce sul Paolo Ricci – quella andata in onda ieri sera è l’ennesima puntata di una destra fintamente unita, il cui unico collante è la spartizione dei posti di potere. Appena viene meno questo, lo sfaldamento è immediato. Già prima della pausa estiva c’erano stati scricchiolii per le nomine. Non è bastata l’estate a far trovare la quadra al sindaco e alla sua maggioranza. I Fratelli d’Italia escono dall’aula in aperta contestazione col resto della coalizione. E, ancor peggio, esce dall’aula anche Forza Italia, partito del sindaco e del vicesindaco, che invece restano al loro posto. Pd, Siamo Civitanova e Nuova Città garantiscono il voto per poter dare un Cda al Paolo Ricci, ente che gestisce servizi importanti in città e renderlo quindi pienamente operativo. La maggioranza non si ricompatta neanche per i punti successivi, alcuni di particolare importanza. Il Pd quindi chiede la verifica del numero legale ed il consiglio viene sciolto. La prova di forza di Borroni e fratelli dopo il voto di domenica si risolve quindi in un boomerang che rischia di avere gravi ripercussioni per l’amministrazione. Era fissata al 30 settembre infatti la scadenza per l’approvazione del bilancio consuntivo. E ci sono 30 giorni dal 14 settembre per ratificare l’accordo di programma per il ponte ciclopedonale: Borroni e la politica del fare rischiano di lasciare “a piedi” la città».

consiglio-comunale-letizia-murri-civitanova-FDM«La maggioranza non è riuscita a trovare la quadra sui nomi da proporre per le nomine e Forza Italia ha esordito in Consiglio con una richiesta di rinvio che, se accolta, avrebbe potuto forse consentire di proseguire con la discussione sulle altre delibere da assumere, altrettanto importanti per la vita della città – aggiunge Letizia Murri – sia io che la Paglialunga abbiamo votato a favore della richiesta di rinvio, poi rigettata dalla maggioranza del consiglio. Va da sé che quando i capogruppo di Fratelli d’Italia e di Forza Italia hanno dichiarato di voler abbandonare l’aula, si è condivisa la proposta del consigliere Yuri Rosati del Pd di non garantire il numero legale, data la diserzione di una parte consistente della maggioranza e quindi l’inopportunità di dar loro una spalla per la prosecuzione dei lavori dell’Assemblea. E’ doveroso precisare che le scriventi non avevano proposto alcun nome per la nomina del Paolo Ricci riconducibile alla lista “Ascoltiamo la Città” ma avevano aderito pienamente al principio che non dovessero essere logiche di tipo partitico a farla da padrone, ma principi trasversali di professionalità e competenza».

andrea-doria-3-325x244«Il buongiorno si vede dal mattino – aggiunge Andrea Doria a nome della lista Siamo Civitanova –  uno scenario del genere testimonia il fatto che Forza Italia è gestita malissimo e non si capisce perché Fratelli d’Italia che è il primo partito viene messo all’angolo e non conta nulla sulle scelte che incidono come in materia urbanistica. Ai voti presi, sia alle comunali che alle politiche non corrisponde un loro reale peso politico. Resta  da capire che rapporto ci sia con il sindaco, una maggioranza dovrebbe collaborare e non fare da controllori, dov’è la fiducia? E anche il sindaco di Forza Italia che fa nominare un consigliere forzista senza il suo gruppo consiliare in aula appare francamente incomprensibile».

 

 



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