Tentato omicidio all’Hotel House di Porto Recanati, slitta la prima udienza del processo in cui è imputato un tunisino, Brahim Bennani, 33 anni. I fatti risalgono al 23 giugno del 2018. E tutto sarebbe iniziato per via degli schiamazzi della persona aggredita, un marocchino, e di un altro tunisino. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Claudio Rastrelli, l’uomo avrebbe colpito violentemente con una bottiglia di vetro sulla testa (il processo dovrà anche vagliare l’ipotesi che Bennani abbia sferrato un pugno invece di averlo colpito con una bottigliata).
Marco Poloni
La vittima dell’aggressione, continua l’accusa, è caduta a terra. Bennani avrebbe continuato a colpirlo con calci alla testa, causandogli lesioni al capo tra cui una frattura della teca cranica temporo parietale destra. Il ferito aveva riportato una prognosi superiore a 40 giorni ed era stato in prognosi riservata, in pericolo di vita. Secondo l’accusa l’uomo si era salvato anche grazie al comportamento da parte dell’imputato che aveva trasportato il ferito alla Croce Azzurra di Porto Recanati. L’imputato è difeso dall’avvocato Marco Poloni. «Ci sono diversi dubbi, tra cui anche quello della bottigliata. Sembrerebbe diverso dalla documentazione che abbiamo visto o se accaduto non è attribuibile al mio assistito». Oggi l’udienza è stata rinviata al 26 settembre per definire la composizione del collegio.
(Gian. Gin.)
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