Claudio Gaetani
«Claudio è una persona che ha lasciato tanto. Una persona che sin dai tempi della scuola si è sempre distinta e che c’è sempre stata in tutti gli ambiti della vita sociale di Civitanova. Per me è una persona che ha vissuto due vite», così Francesco Peroni, che fin dall’adolescenza era amico di Claudio Gaetani, l’attore, docente, regista scomparso oggi a 46 anni, stroncato da un infarto mentre si trovava a Londra. «Siamo cresciuti insieme, a Civitanova abbiamo aperto la sezione della Sinistra giovanile, nel 1993 – racconta Peroni, ex assessore della giunta Corvatta, titolare di un negozio di ottica a Civitanova -. All’inizio c’era stato l’impegno politico, poi condividevamo l’amore per il cinema e la musica. L’anno prossimo saremmo andati al tour di Bruce Springsteen, lui aveva già preso i biglietti». Civitanovese, laureato in Lettere con una tesi su cinema e Shoah, figlio di Anita Pantanetti (presidente Anpi di Civitanova, scomparsa nel 2020, anche lei l’8 settembre) e dell’avvocato Roberto Gaetani, Claudio aveva tenuto negli anni diversi corsi a Unimc, in seguito è diventato docente, nel frattempo aveva fatto l’insegnante di sostegno alle medie. Ma la sua passione era il cinema.
Claudio interpreta Arlecchino
«Nel tempo, grazie anche all’insegnamento di Giorgio Felicetti – continua Peroni -, che gli ha fatto conoscere l’amore per il teatro, ha iniziato questo percorso attoriale. Aveva doti innate di presenza, di modo di porsi, di parlare e recitare. Doti che erano uniche. Ma quella dell’attore è una delle tante cose che ha coltivato nella vita. Aveva poi una immensa cultura cinematografia. La videoteca che ha a casa è composta di qualche migliaio di film. Ricordo che quando andavamo in giro si fermava sempre in edicole, negozi, comprava sette o otto film che non aveva, e poi magari li vedeva dopo due anni. Ma intanto arricchiva la collezione». Tornando alla carriera d’attore, la sua ultima interpretazione è stata quella di protagonista, insieme all’attrice Ludovica D’Auria, dello spettacolo teatrale L’ombra lunga del nano. In precedenza ha riscosso successo interpretando Arlecchino in Pinocchio del regista Garrone.
Francesco Peroni
«Claudio era un vulcano, aveva una incredibile capacità di conoscere persone. Non stava mai fermo. Voleva fare 75emila cose. E il bello è che ci riusciva sempre. Sono stato complice di varie avventure. Una persona che secondo me ha vissuto due vite. Quello che ha fatto Claudio io non riuscirei a farlo nemmeno se campo 90 anni. E’ stato una persona incredibile, piena di iniziative. Piangiamo la perdita di questa persona perché sappiamo che sì ha lasciato tanto ma quanto tanto altro avrebbe potuto fare?».
(Gian. Gin.)
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Mi dispiace tanto. Una bella persona
RIP
Rip
R.I.P.
RIP
Condoglianze
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Tantissimo tempo fa’ ha lavorato insieme a me al magazzino vicino all’ospedale in via SANTA LUCIA.
“Chicco”, così lo chiamava da piccolino il padre Roberto, mio concittadino e mio amico di giovinezza, quando viveva a Corridonia. Conoscevo e stimavo Annita, la mamma… Avevo un rapporto di stima e di amicizia con il nonno, Augusto Pantanetti, comandante del Gruppo Bandè Nicolò, che realmente e militarmente combattè nelle nostre montagne fino alla liberazione di Macerata. E che per noi era un punto di riferimento ai “suoi” ancora viventi contro i rigurgiti anticostituzionali…
In effetti non conoscevo Claudio. E me ne rammarico, perchè sarebbe stato per me un arricchimento culturale e umano. Sono tra gli ultimi dinosauri in vita, in attesa di raggiungere le tante persone che rappresentavano un idele nella mia esistenza passata. Mi rimane solo la tristezza delle perdita che ha colpito il padre Roberto.
Claudio – lo credo – è andato nei piani più alti, dove i suoi sogni diventano realizzabili. Dove incontrerà sua Madre e suo Nonno. Insieme alle peersone che ha amato. E a quelle che in futuro incontrerà di nuovo.