Il concerto di domenica
Un concerto sold out ha concluso la 36esima edizione del Camerino Festival. Sul palco l’orchestra di fiati Città di Camerino diretta da Vincenzo Correnti. Il concerto, che si è tenuto domenica, è stato accompagnato dalla proiezione multimediale di alcuni spezzoni del film è stato di altissimo livello, frutto di una preparazione molto determinata e curata nei minimi particolari.
Un nuovo programma commissionato dalla direzione artistica del festival dedicato alla musica del cinema italiano che ha visto protagonisti 57 musicisti dell’orchestra eseguire temi di Piovani, Morricone, Rota, Cipriani, Cicognani, Micalizzi, Ortolani, Bacalov, Piccioni, Marzi. Le origini della banda musicale di Camerino risalgono alla metà del settecento. Tra gli anni Venti e Trenta la banda di Camerino visse uno dei suoi momenti più felici, sotto la direzione del maestro Cesare Piron. Nel Dopoguerra la banda fu diretta per un certo periodo dal maestro Nelio Biondi, il maggiore musicista camerinese del secolo scorso; negli anni Cinquanta riacquistò parte dell’antico splendore sotto la direzione dei maestri Agnes e Pasanisi, entrambi formatisi nelle celebri bande abruzzesi. Difficoltà di vario genere, tra cui il ritiro di molti strumentisti, determinarono lo scioglimento della banda alla metà degli anni Sessanta.
Nell’ottobre 1982 la banda “Città di Camerino” fu ufficialmente riconosciuta sotto la guida del maestro Vincenzo Correnti, clarinettista camerinese, all’epoca ancora studente di conservatorio. Da allora la banda ha riconquistato il posto che occupava nella vita camerinese. Attualmente l’organico della banda è di 40 elementi che diventano 60 in occasione di progetti artistici di particolare rilevanza. L’orchestra si è recentemente esibita al Senato, all’inaugurazione della nuova accademia della musica di Camerino donata dalla Abf Foundation e allo Sferisterio di Macerata, accompagnando Andrea Bocelli e Giovanni Caccamo.
Tra i musicisti dell’orchestra di fiati Letizia Forti (clarinetto) «Il concerto di domenica è stata un’emozione meravigliosa come tutta la sua preparazione perché il fine è il concerto ma dietro c’è un grande lavoro, da parte del maestro Correnti che mette tutto se stesso al servizio della musica e che poi con grande passione coinvolge tutti noi. Non siamo solo un gruppo di musicisti ma una grande famiglia». Alessio Orsi, (clarinetto): «Ormai per me è una famiglia, c’è una sinergia tale e un clima così disteso che ci permette di suonare e fare musica con la emme maiuscola, il sacrificio e la dedizione, il tempo speso tra prove e studio sono appagati dai risultati che si raggiungono. Il calore del pubblico, le emozioni, la pelle d’oca, le lacrime addirittura sono queste le differenze tra suonare e fare musica».
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