Quadro del 1700 recuperato
grazie alla donazione di una famiglia

MONTE SAN GIUSTO - Riconsegnato nella chiesa di Santa Maria della Pietà un dipinto di proprietà parrocchiale, di autore ignoto, raffigurante l’annunciazione. L'assessore Spinelli: «Portiamo avanti la nostra attività di riscoperta del patrimonio artistico locale anche cercando di sollecitare i privati»

- caricamento letture
quadro_restaurato_msgiusto

Il dipinto recuperato

La donazione di una famiglia di Monte San Giusto ha consentito all’amministrazione di far tornare a splendere un dipinto del 1700. Ieri è stato riconsegnato nella chiesa di Santa Maria della Pietà un dipinto di proprietà parrocchiale, di autore ignoto, raffigurante l’annunciazione databile intorno all’inizio del XVIII secolo.
quadro_restaurato_msgiusto2-325x290«L’intervento di restauro  – fa sapere l’amministrazione – è stato possibile grazie alla donazione della famiglia Orsili alla quale va il nostro ringraziamento, anche perché il dipinto, in precedenza posizionato in canonica, è stato da oggi posizionato su una parete laterale della chiesa, pertanto chiunque potrà osservarlo da vicino in tutto il suo splendore.
Il dipinto raffigura l’Annunciazione. Maria è colta durante la lettura, come da tradizione, dall’arrivo dell’Arcangelo Gabriele il quale è raffigurato con i gigli in mano mentre indica il Cielo, a simboleggiare la Volontà Divina. La vita domestica di Maria è simboleggiata dalla bella rappresentazione della sedia con sopra appoggiati il libro aperto che ella stava leggendo, una scatola da cucito, un panno; sotto la sedia è un gatto. Dietro alla sedia si apre un piccolo scorcio domestico, chiuso da un tendaggio verde annodato e da un mobile sul quale si trova un vaso di vetro contenente rose. In alto, il resto dell’ambiente è completamente occupato da nubi dalle quali fanno capolino numerosi cherubini che assistono alla scena».
quadro_restaurato_msgiusto11-325x237Il restauro è stato eseguito da Giacomo Maranesi secondo il quale il dipinto è di autore anonimo riconducibile probabilmente all’area dell’Italia Centrale, se non locale. Su base stilistica dovrebbe essere databile all’inizio del XVIII secolo, periodo a cui risale la cornice. La cornice, infatti, è coeva all’opera o di poco posteriore, realizzata senz’altro per il dipinto in questione come provano le misure perfettamente aderenti e l’assenza di modifiche volte ad adattarla all’opera. Tipologicamente è a gola, del tipo detto “alla Salvator Rosa”, tipica di tutto il XVIII secolo.

«Portiamo avanti – commenta l’assessore Mauro Spinelli – la nostra attività di riscoperta del patrimonio artistico locale anche cercando di sollecitare i privati ad intervenire direttamente viste la possibilità di detrazione fiscale concessa dall’Art Bonus. Presto organizzeremo un convegno per illustrare questo restauro e per portare a conoscenza la cittadinanza di altre opere che potrebbero essere oggetto di intervento».

 



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
Podcast
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X