Gentiloni a Symbola:
«L’Italia ha tutte le carte in regola
per affrontare l’emergenza» (Video)

TREIA - Il commissario europeo agli Affari economici (ospite a distanza) ha parlato della guerra in Ucraina («ha provocato un effetto negativo sulla transizione climatica e conseguenze sulle forniture energetiche»), della sfida della transizione energetica («Non dobbiamo rinunciare al futuro e al pacchetto di riforme legislative più importanti che l’Ue abbia mai intrapreso»), di riduzione di anidride carbonica, del Pnrr

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L’intervento di Paolo Gentiloni

di Monia Orazi (foto e video di Andrea Petinari)

E’ un’Italia sorprendente, quella che emerge dall’ultima giornata del seminario estivo di Symbola a Treia, un Paese che sta più avanti di tutti in Europa, con l’ottanta per cento di materiali riciclati sul totale dei rifiuti, in una parola: economia circolare.

Ospite a distanza, Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici, che non è potuto essere presente perché il pilota del suo aereo è risultato positivo al Covid. Ha spiegato il commissario europeo: «La guerra in Ucraina ha provocato un effetto negativo sulla transizione climatica con la ripresa di emissioni legate all’espansione economica dei Paesi emergenti, oltre alle conseguenze sulle forniture energetiche. Un combinato disposto che sta portando ad una battuta d’arresto allarmante sul piano internazionale, ma io non voglio iscrivermi al partito dei profeti di sventura. Siamo al confine tra una crescita molto limitata, che è continuata nel primo trimestre dell’anno in corso ed il rischio di recessione, legato alla durata della guerra e alle forniture energetiche.

symbola-2022-a-treia-foto-ap-4-650x433L’11 luglio i russi toglieranno il gas per 10 giorni da uno dei due gasdotti in Germania, vedremo cosa accadrà. La componente dei prezzi energetici sull’inflazione pesa ormai al 42%, era negativa nel gennaio del 2021. Le misure prese dai diversi governi per attenuare l’aumento dei costi energetici sono giustificate, viaggiano intorno allo 0,7% del Pil, ma devono essere mirate alle fasce e alle famiglie più vulnerabili, che sono circa il 20 per cento nell’Unione europea e devono essere temporanee».

Il commissario europeo ha spiegato come l’Europa stia cercando di guidare con i provvedimenti assunti il processo della transizione energetica, pur essendo solo al 9% di emissioni globali, ha spiegato Gentiloni: «Abbiamo fatto lo sforzo di aumentare i livelli di stoccaggio in Europa al 58 per cento, uno dei più alti, ma non bisogna sottovalutare i rischi di ulteriori e più drastici tagli alle forniture energetiche che ci mettono in condizioni non semplici. Faremo un documento il 20 luglio sul problema dell’idroelettrico, la mancanza di sufficienti fonti energetiche, condividendo le misure a livello europeo il Repower Eu è un programma con un capitolo aggiuntivo di venti miliardi di euro, a cui si aggiungono oltre a 200 miliardi di residui prestiti della Next generation Ue, che permetterà ai paesi di affrontare le sfide della transizione energetica del prossimo inverno, misure urgenti che non contraddicono la nostra strategia. Non dobbiamo rinunciare al futuro e al pacchetto di riforme legislative più importanti che l’Ue abbia mai intrapreso. Sarà applicata una sorta di carbon tax anche alle importazioni».

symbola-2022-a-treia-foto-ap-1-650x433Semaforo verde per l’Italia da parte di Gentiloni: «L’Italia ha tutte le carte in regola per affrontare l’emergenza, deve puntare sulla diversificazione energetica, gli stoccaggi di gas sono in una situazione incoraggiante non mancheranno le difficoltà se dovremo far fronte a ulteriori tagli delle forniture dalla Russia. Il tessuto imprenditoriale italiano ha la capacità di reinventarsi ed adattarsi alle trasformazioni con maggiore agilità, rispetto ad altri sistemi di imprese. La transizione energetica comporta sfide per le persone e le famiglie con redditi limitati, è un processo in cui va considerata la giustizia sociale, che non può non contemplare un sostegno economico».

Gentiloni ha poi riferito che l’Italia tra il 1990 del 2020 ha ridotto le emissioni di anidride carbonica del 27 percento, e che dovranno essere ridotte del 55% da qui al 2030. Ha parlato del Pnrr come di un’occasione irripetibile per cambiare l’approccio dei singoli e della collettività all’uso delle risorse energetiche. La mattinata è stata condotta da Manuela Rafaiani, tanti interventi tra cui di Mario Caldonazzo, amministratore delegato dell’acciaieria Arvedi che ha parlato di dedizione, innovazione e sostenibilità portando l’esempio dell’azienda che di recente ha acquisito le acciaierie di Terni, come l’unica in Italia che dal primo luglio è a emissioni zero, sia per interventi effettuati sugli impianti che per certificazioni verdi. L’azienda è anche zero waste, cioè riutilizza tutti gli scarti.

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Fabio Renzi, patron di Symbola

L’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, ha parlato di comunità energetiche come iniziativa da incoraggiare, aggiungendo che per attuare il Pnrr serve un processo di preparazione di una forza lavoro che al momento non esiste, altrimenti tutto rischia di restare lettera morta. Per Symbola a tirare le fila del seminario estivo è stato il presidente della Fondazione Ermete Realacci: «La sostenibilità in Italia non è un concetto astratto e rende più forte l’economia, occorre mettere in atto interventi decisi per costruire un futuro migliore. Abbiamo davanti grandi sfide, ma non basta limitarsi ad evocare i problemi, occorre l’assunzione di responsabilità. Crisi climatica, pandemia e crisi economica richiedono capacità di visione, lo stare insieme consolidando i rapporti, partendo da ciò che c’è per fare passi in avanti. Bisogna trovare nell’Italia di oggi le radici del futuro e affrontare i traumi come la guerra che non va rimossa. Non funziona più il “chiagn e fott”, cioè il lamentarsi per ottenere fondi. I soldi del Pnrr sono prestiti, non è una legge di bilancio gratis perché paga l’Europa ma sono prestiti da usare per indicare una direzione. Possiamo farlo dentro la missione che si è data l’Europa con il Next Generation Eu, per rispondere alle crisi tenendo insieme coesione, transizione verde, digitale. Dobbiamo farlo rafforzando nel mondo un percorso di cooperazione e di pace oggi indebolito. Per costruire insieme, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, un mondo più sicuro, civile, gentile come è scritto nel Manifesto di Assisi»

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