«Era a terra, privo di sensi:
così ho salvato un uomo in metro»

SARNANO - Noemi Scafa, 26enne volontaria della Croce rossa e ricercatrice al Policlinico Umberto I di Roma, ieri è intervenuta sul treno mentre stava andando al lavoro. Un passeggero, forse colpito da infarto, è caduto e lei è stata la prima a praticare le manovre di primo soccorso, finché non si è ripreso. «E' necessario fare corsi in modo che tutti sappiano intervenire in caso di necessità»

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Noemi Scafa

 

di Giovanni De Franceschi

Un tonfo nella metro, un uomo a terra privo di sensi. Molto probabilmente un infarto. Panico tra i presenti. Forse staremmo parlando di un giovane uomo stroncato da un malore in una calda giornata d’estate, se non ci fosse stata lei in quella metro. Protagonista della vicenda Noemi Scafa, 26 anni di Sarnano, volontaria della Croce rossa dal 2016, ricercatrice al Policlinico Umberto I di Roma dove lavora come biotecnologo medico. E’ stata lei a non farsi prendere dal panico e a salvare la vita a quel giovane uomo di 38 anni. E’ successo ieri mattina, nella capitale.

«Ogni mattina prendo la metro per andare al lavoro – racconta la ragazza – e ieri, poco prima della fermata in cui sarei dovuta scendere, ho sentito un rumore fortissimo. Mi sono accorta di uomo, giovane, che era a terra, aveva perso conoscenza. Tutti erano nel panico. Io sono intervenuta, ho attuato le manovre di primo soccorso e ho chiamato il 118. Poco dopo il treno si è fermato e siamo scesi e lui nel frattempo ha ripreso conoscenza. Fortunatamente, avendolo soccorso in tempo, si è ripreso in pochi minuti. All’inizio era confuso, non ricordava niente, solo un dolore al petto e giramento di testa prima di cadere. Poi piano piano ha iniziato a rispondere alle domande e io ho cercato di mantenerlo sveglio fino all’arrivo dei soccorsi. Purtroppo nella concitazione del momento non sono riuscita a chiedere un contatto, quindi non sono più riuscita a ricontattarlo per sapere come sta».

Impossibile dire ovviamente se l’uomo sia stato colpito da un infarto senza una diagnosi, ma tutto lascia pensare che sia andata così.  E’ chiaro comunque che il massaggio cardiaco e le altre manovre messe in atto dalla giovane tempestivamente sono state fondamentali per evitare il peggio. Così come importante è stato il fatto che lei, da volontaria della Croce rossa, si fosse già trovata in simili situazioni. «Vorrei sottolineare, perché ci tengo davvero molto – conclude Noemi Scaga –  l’assoluta necessità di fare corsi di primo soccorso alla popolazione in modo che tutti sappiano intervenire in caso di necessità». 

 

 



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