Il palazzo che ti abbraccia:
tra le mura famiglia tutor e socialità (Foto)

MACERATA - Il condominio è stato inaugurato oggi in via Pavese. Tutti i confort, domotica e un modo di vivere insieme per non lasciare nessuno indietro. Il presidente regionale dell’Erap, Saturnino Di Ruscio: «Tra le nostre missioni c’è quella di rendere la vita migliore alle persone, chi vive qui troverà ambienti moderni e dotati dei migliori ritrovati della tecnologia». Il sindaco Parcaroli: «Il progetto è dedicato alle persone anziane e più fragili della nostra città. Grazie alla collaborazione di Erap e Ircr siamo riusciti a raggiungere un obiettivo importante, il primo passo verso altri progetti inclusivi dedicati alla terza età»

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Giuliano Centioni consegna le chiavi alla famiglia tutor

di Mauro Giustozzi 

Alloggi residenziali moderni di ultima generazione, con tutti i confort necessari e con un progetto innovativo di comunità attraverso la presenza di una famiglia tutor che sarà il riferimento per chi abiterà questa nuova palazzina di via Pavese 43/45 a Collevario, quartiere di Macerata.

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Taglio del nastro stamattina, alla presenza di sua eccellenza il vescovo Nazzareno Marconi, del sindaco Sandro Parcaroli, di Francesca D’Alessandro, vice sindaco e assessore alle Politiche Sociali, di Saturnino Di Ruscio presidente Erap Marche e di Giuliano Centioni presidente Ircr Macerata accompagnato dal direttore Francesco Prioglio della prima palazzina pronta ad essere abitata dalle 8 famiglie assegnatarie e da un appartamento destinato alla famiglia tutor che seguirà da vicino le esigenze dei condomini in un progetto sperimentale che è la prima volta che viene adottato in città, sicuramente in provincia e anche nella stessa Regione che non ha al momento progetti simili in attuazione.

Alla cerimonia di consegna delle chiavi hanno preso parte anche il direttore dell’Erap Macerata, Daniele Staffolani, l’ex presidente regionale Massimiliano Bianchini sotto la cui presidenza si è sviluppata l’iniziativa, la consigliere regionale Anna Menghi, don Egidio Tittarelli parroco di Collevario e altri assessori comunali come Marco Caldarelli e Paolo Renna.

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La benedizione del vescovo Nazzareno Marconi. Nella foto Giuliano Centioni (secondo da sinistra), il sindaco Sandro Parcaroli, l’assessore Francesca D’Alessandro (di fianco al sindaco) e vicino a lei il consigliere regionale Anna Menghi

Gli alloggi di Collevario sono destinati a persone oltre i 65 anni di età che avranno la possibilità di sperimentare un progetto innovativo volto, da un lato, a promuovere l’autonomia di vita, dall’altro, a monitorare e ad accompagnare gli inquilini in tutte quelle necessità, anche quotidiane, che verranno espletate da personale dedicato.

All’interno del condominio inoltre potranno essere effettuate attività di socializzazione e di vita in comune volte a scongiurare l’isolamento e la povertà relazionale.

Gli appartamenti sono inoltre dotati di domotica innovativa che aiuta a migliorare notevolmente la qualità della vita. Tutti gli appartamenti hanno metratura che varia dai 45 ai 55 metri, il costo dell’affitto è di 250 euro a cui si aggiungono 50 euro di spese condominiali.

Altri 9 appartamenti nella palazzina a fianco verranno consegnati nei prossimi mesi mentre nelle vicinanze c’è un’altra palazzina ancora da completare dove troveranno posto ulteriori 14 alloggi simili a quelli consegnati oggi. Gli alloggi erano previsti dal bando di accessibilità architettonica della Regione Marche indetto nel biennio 2004-2005.

inaugurazione_erap-8-650x366Il Comune aveva affidato l’incarico di progettazione e il contributo concesso dalla Regione all’Erap per la realizzazione degli appartamenti in località Collevario i cui lavori si sono conclusi nel 2021. Complessivamente erano stati messi a disposizione 3 milioni e 700 mila euro di cui 2 milioni e 200 mila euro sono stati spesi per questi primi due edifici completati.

«Sono felice di poter partecipare a questa cerimonia di consegna di alloggi residenziali – ha ribadito il sindaco Sandro Parcaroli – perché questo è un taglio del nastro particolare in quanto il progetto è dedicato alle persone anziane e più fragili della nostra città verso le quali l’attenzione è grande. Grazie alla collaborazione di Erap e Ircr siamo riusciti a raggiungere un obiettivo importante, il primo passo verso altri progetti inclusivi dedicati alla terza età».

La convenzione stipulata tra Comune ed Erap per l’attuazione dell’intervento di edilizia sperimentale prevedeva la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con un operatore sociale che favorisse le fasce fragili che è stato individuato nell’Apsp Ircer di Macerata in virtù della consolidata e proficua collaborazione. «Tra le nostre missioni c’è quella di rendere la vita migliore alle persone – ha detto il presidente regionale Erap, Saturnino Di Ruscio – ed in particolare alla fascia di anziani autosufficienti che qui troveranno ambienti moderni e dotati dei migliori ritrovati della tecnologia e della domotica. A Macerata viene sperimentata per la prima volta la presenza di una famiglia tutor che sarà il riferimento per coloro che abiteranno questi appartamenti. L’Erap marchigiano in questa fase sta operando in due direzioni: quella del recupero del proprio patrimonio edilizio attraverso lo strumento del Superbonus 110% e dell’inclusione in collaborazione con l’associazione On the road per recuperare alloggi da destinare alle donne che si prostituiscono e che devono essere aiutate ad uscire da questo ambito sia a livello psicologico ma anche abitativo. Dunque il nostro lavoro va nel sostegno non solo delle famiglie tradizionali ma anche affrontando quelle emergenze che vediamo ogni giorno».

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Palazzo da consegnare

Il consigliere regionale Anna Menghi ha ricordato come «Macerata non sia nuova ad iniziative innovative come accadde oltre venti anni fa con la costruzione del condominio Erap di via Silone che fu un’intuizione innovativa che si perpetua con queste case di via Pavese. Quando le idee sono buone e valide è giusto proseguirle al di la di chi amministra in quel momento la Regione Marche». Molto soddisfatto anche il vescovo Nazzareno Marconi che ha benedetto l’edificio ed i nuovi condomini che lo abiteranno.

«E’ un’iniziativa nata molto tempo fa – ha ribadito Marconi – che ha visto il lavoro delle due amministrazioni che si sono succedute in Comune riconoscendone la bontà e anche noi come chiesa siamo favorevoli a questo modo di impostare il problema dare il massimo di dignità possibile alle persone, la valorizzare le energie che hanno non creare situazioni di totale assistenzialismo ma favorire l’autonomia.

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Qui siamo in una parrocchia che è molto attenta al sociale che ha già delle esperienze di sostegno e incontro con gli anziani e può funzionare molto bene. E’ un primo progetto che mi auguro possa essere replicato altrove, tracciare una strada, la nostra Italia ha bisogno di buone pratiche, esempi piccoli, concreti da imitare e questo potrebbe essere uno. Lo speriamo tutti». Infine l’assessore alle Politiche sociali, Francesca D’Alessandro, ha ricordato come «siamo riusciti a completare in un anno e mezzo un lavoro che durava da tanti anni e che ha visto susseguirsi inciampi ed imprevisti che hanno allungato la conclusione dei lavori. Un progetto importante in una città di 42 mila abitanti di cui più di 11 mila sono over 65, un progetto pilota che vede oggi la consegna dei primi appartamenti agli affittuari, un progetto che va nella direzione di scongiurare quella solitudine che è stata acuita dalla pandemia in una situazione che vede riallacciare le relazioni sociali grazie anche alla presenza di un famiglia tutor ed alla collaborazione dell’Ircr di Macerata».



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