di Gianluca Ginella
Notte choc a Montecosaro, il 50enne prima di barricarsi in casa, verso le 23,45 di ieri, ha chiamato un avvocato che lo ha assistito in passato e gli avrebbe detto di voler uccidere il padre. Il legale, Simone Santoro, ha subito allertato i carabinieri a partire dal comandante della stazione di Montecosaro, Andrea D’Orazio. Da quel momento alla villetta dove il 50enne, Gianluca Marzocco, poi arrestato, vive con il padre e la madre, si sono concentrate le pattuglie dei carabinieri della stazione di Montecosaro, del Radiomobile di Civitanova e del Radiomobile di Macerata (con i militari intervenuti con i taser che hanno in dotazione da qualche settimana).
Il 50enne era in stato di alterazione in seguito ad assunzione di droga (in casa sono stati trovati 24 grammi di cocaina). Nel suo passato c’è stato anche un arresto per spaccio di droga, era il 2013 e venne coinvolto in una indagine dei carabinieri della Compagnia di Civitanova, chiamata “Speedy coca”.
L’avvocato Simone Santoro
Ad assisterlo in quella vicenda era stato proprio il legale che ieri sera l’uomo ha chiamato. La situazione è stata da subito critica perché nella casa c’erano il 50enne che si era barricato nella cucina, dove ha distrutto il mobilio, con il padre di 84 anni che ha costretto a stare seduto su di una sedia. In casa c’era anche la madre, che stava in un’altra stanza. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno richiesto anche il supporto di ambulanze del 118 e l’intervento dei vigili del fuoco. È poi iniziata una lunga trattativa, con i carabinieri e con l’avvocato Santoro che hanno cercato di convincere l’uomo ad uscire di casa.
Questo però, secondo quanto si è appreso, diceva loro di andarsene, avrebbe fatto minacce, e detto cose come «se non ve ne andate lo uccido» riferendosi al padre. L’uomo era particolarmente agitato. Quando i carabinieri hanno capito che non c’era niente da fare hanno deciso per un intervento all’interno della casa, prima hanno studiato quale fosse la mossa migliore per entrare. Hanno scelto di passare dal retro mentre davanti Marzocco veniva distratto da chi parlava con lui e cercava di attirarlo verso la finestra. Da dietro due militari sono entrati all’interno di una camera da letto. Poi hanno raggiunto la cucina e lì hanno trovato il 50enne con due coltelli. Quello è stato il momento in cui per la prima volta in provincia i militari hanno usato i taser, strumento che è stato dato loro in dotazione da circa un paio di settimane.
Mentre i carabinieri agivano dentro la villetta, fuori erano tutti pronti a intervenire. I militari sapevano che la situazione era particolarmente delicata, che non potevano sbagliare una mossa o la vita di altre persone sarebbe stata in pericolo. Sono entrati in cucina e hanno preso di sopresa Marzocco. Per bloccarlo hanno usato una scossa col taser. Il 50enne è caduto a terra. Ma da lì continuava ad agitarsi. Aveva i coltelli e con quelli ha ferito i due carabinieri uno al braccio, l’altro alla gamba. Per fortuna ferite lievi. Nel frattempo in casa hanno fatto irruzione anche altri carabinieri. Per bloccare Marzocco hanno dovuto usare nuovamente il taser. E solo allora, intorno alle 4 di mattina, ai carabinieri è stato possibile immobilizzare il 50enne e ammanettarlo. L’uomo e il padre sono stati affidati alle cure del 118 e portati entrambi in ospedale. L’84enne non è in gravi condizioni. Il 50enne andrà poi in carcere. Ad assisterlo l’avvocato Rino Sichetti. A coordinare i carabinieri il procuratore facente funzioni Claudio Rastrelli. Al 50enne vengono contestati i reati di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, minacce aggravate.
Questa notte sul posto è arrivato anche il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Nicola Candido, che ha voluto ringraziare tutti i militari intervenuti per il lavoro svolto. «Sono stati veramente molto bravi, coraggiosi ed estremamente professionali tutti i militari che sono intervenuti – dice il colonnello Nicola Candido -. Hanno sfruttato il fattore sorpresa, una opportunità che si è creata grazie al loro intuito di entrare dal retro per poi entrare nella stanza in cui si era asserragliato con il padre. Hanno scongiurato si verificassero fatti più gravi. Tra l’altro riportando in due ferite di arma da taglio».
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