Luca Ribichini
di Alessandra Pierini
C’è anche Luca Ribichini, 31 anni, civitanovese doc, trapiantato per lavoro nei Paesi bassi, tra i 100 giovani innovatori under 35 che hanno preso parte, nelle scorse settimane, alla “Made in Italy Challenge, promossa da Sole 24 Ore e Financial Times. E’ stato scelto tra più di 3mila candidati ed è entusiasta della partecipazione all’hackathon. Ma come è arrivata questa opportunità?
«Ho studiato alla Bocconi – racconta Luca – poi otto anni fa mi sono trasferito in Olanda per un Master e qui ho proseguito la mia carriera finanziaria nell’investment banking. Ora sto iniziando parallelamente una nuova attività di consulenza strategica con altri soci e sono diventato advisor di un fondo di Venture Capital. in questo contesto mi è capitata la grande occasione della Challenge».
Un momento della sfida
Una sfida che ha visto impegnati, lui e gli altri 99 partecipanti, per una intera settimana su temi relativi all’innovazione e alla sostenibilità per il futuro del made in Italy. «Abbiamo partecipato a diverse sfide e panel di discussione – racconta – con personaggi di spicco del mondo dirigenziale italiano. eravamo divisi in squadre di cinque persone assegnate ai partner dell’iniziativa che sono Cisco, Egea, Illimity, Johnson&Johnson e Technacy. Io sono stato assegnato al team Cisco, la nostra sfida era simulare di essere il dipartimento di innovazione Cisco per trovare soluzioni digitali e tecnologiche per migliorare la sostenibilità di un cliente del fashion».
La challenge si è svolta completamente online e ha avuto notevole successo. «Personalmente il mio momento più bello è stato quando ho potuto parlare direttamente con Corrado Passera, attualmente founder e Ceo di Illimity Bank, che mi ha confermato che c’è bisogno della nuova società che sto portando avanti. L’unica cosa spiacevole è che il mio team non ha vinto». Le giornate di intenso lavoro non sono bastate a Ribichini per ottenere il risultato sperato. «Un giorno mi sono svegliato alle 5 della mattina e sono andato a dormire alle 4 della notte seguente. Nonostante questo è stata una bellissima esperienza. Comunque noi partecipanti, con questa esperienza, siamo diventati alumni del Financial Times, quindi ci ritroveremo a Londra presto».
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