Elisabetta Guglielmi, segretario provinciale del Nursind Macerata
Il sindacato degli infermieri Nursind lancia l’allarme per l’ipotesi che almeno 70 contratti a termine, tra i vari ospedali della Provincia di Macerata, non vengano rinnovati con gravissimi rischi per l’assistenza dei malati. E non digerisce che i dirigenti amministrativi e medici abbiano una retribuzione di molto superiore a quella dei dirigenti infermieristici.
«Ho ancora chiaramente impresso nella mente il volto emozionato e gli occhi lucidi della signora Lucia (nome di fantasia) – racconta un infermiere Nursind di Macerata che vuole mantenere l’anonimato – . Suo figlio voleva portarle una piccola torta per il suo novantesimo compleanno e io avevo preparato delle finte candeline fatte con carta recuperata. Nel frattempo la signora Lucia, che era sedata in medicina d’urgenza, è peggiorata. Il figlio se ne è dovuto andare davvero sconsolato e triste. Quel giorno avevo il turno di notte e appena la signora si vegliò le feci fare un video per il figlio. È stata l’ultima volta che l’ha vista perché dopo due giorni è deceduta. Conservo quel video come un pezzo di me».
Questo episodio, come moltissimi altri, dimostra l’impegno e la dedizione al proprio lavoro di tutti gli infermieri che, specialmente durante la pandemia, si sono distinti per abnegazione e umanità. In questi ultimi due anni gli infermieri sono stati chiamati in tutti i modi, eroi, soldati, missionari, ma di certezze e riconoscimenti ne hanno avuti ben pochi. Oggi, 12 maggio, anche il sindacato degli infermieri ed ostetriche Nursind di Macerata celebra la “Giornata internazionale dell’infermiere” in occasione dell’anniversario della nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell’infermieristica moderna.
Oggi l’infermiere è un professionista sanitario laureato e iscritto all’Ordine delle Professioni Infermieristiche che pianifica, svolge e partecipa ad attività di formazione e adempie agli obblighi derivanti dal programma di Educazione Continua in Medicina e assume un ruolo centrale nel garantire qualità e continuità dell’assistenza negli ospedali ma anche al domicilio del paziente.
«In questa giornata vogliamo ricordare l’elevato valore professionale e morale della categoria – spiega il segretario provinciale del Nursind Elisabetta Guglielmi – ma soprattutto vogliamo ricordare che c’è ancora molta strada da fare verso il pieno riconoscimento della nostra autonomia professionale.
Il nostro sindacato esprime forte preoccupazione perché nell’Area Vasta n. 3 non c’è ancora la certezza dei rinnovi dei contratti di oltre 70 infermieri (stimabili in una o due unità ogni reparto per ogni ospedale) e di 30 Oss a tempo determinato che hanno il contratto in scadenza al 30 giugno. Se si concretizzasse il mancato rinnovo, come già paventato, si metterebbero a rischio le ferie estive, le sostituzioni per le maternità e per le malattie lunghe, mettendo ancor più in ginocchio i reparti e, ovviamente, i pazienti. L’Av3 ha voluto dare priorità esclusivamente alla sistemazione degli incarichi di funzione, i coordinamenti e le posizioni organizzative. Però queste priorità, seppur utili, non coincidono con quelle sollevate dal Nursind.
I tempi di vestizione Covid non riconosciuti, le prestazioni aggiuntive Covid, le prestazioni aggiuntive delle legge Sirchia, il mancato riconoscimento del diritto alla mensa per tutti i dipendenti, la graduatoria per la progressione economica, le mancate assunzioni di figure professionali come assistenti sanitari, fisioterapisti e educatori, sono tutti temi fondamentali che però ancora non hanno avuto un accenno di risposta. Abbiamo anche chiesto con fermezza la verifica dei percorsi Covid e la validità delle scelte messe in campo dall’azienda a seguito dei numerosi contagi. Sono Tante le situazioni ad oggi non risolte che ci affliggono e sulle quali tutto tace».
Qualche giorno fa sono stati pubblicati i redditi lordi dell’anno 2021 dei dirigenti Asur. In cima alla classifica ci sono molti amministrativi che hanno emolumenti superiori ad importanti direttori medici (leggi l’articolo, ndr). Questa situazione non è piaciuta al Nursind. «Quando abbiamo letto le cifre degli stipendi siamo rimasti davvero basiti. – sottolinea Elisabetta Guglielmi – Con la legge 251 del 2000 è nata la Dirigenza Infermieristica. È stato un passo importante ma anche una necessità per qualificarci come professionisti della salute capaci, autonomi e responsabili.
Ancora oggi, però, la norma innovativa stenta ad essere pienamente applicata, come il riconoscimento dell’infermiere dirigente o come l’affidamento di reparti o strutture sanitarie ad esclusiva gestione infermieristica. Scandalosa la situazione della retribuzione economica. Eppure i dirigenti infermieristici hanno gli stessi titoli, se non maggiori, dei dirigenti amministrativi ma percepiscono meno della metà. Quindi alla prima riunione utile con l’Av3 sarà fondamentale chiedere un incontro urgente per discutere il piano ferie e i rinnovi in scadenza perché vorremmo avere certezze. Noi, come sindacato delle professioni infermieristiche Nursind, ci battiamo da sempre per un miglior trattamento economico e migliori condizioni di lavoro perché senza infermieri non c’è salute».
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