I firmatari del protocollo d’intesa
Ulteriore importante passo avanti nel processo per l’inserimento dei teatri storici delle Marche nella lista dei beni del patrimonio mondiale Unesco. A Fermo è stato firmato il protocollo d’intesa tra la regione Marche e i sessanta comuni coinvolti nell’iniziativa, allo scopo di perfezionare le procedure relative alla presentazione della candidatura, che consistono nella realizzazione e attuazione del dossier di candidatura e del piano di gestione, documenti base su cui il comitato del patrimonio mondiale Unesco valuta la richiesta di iscrizione. Firmatari dell’intesa sono stati il presidente Francesco Acquaroli, l’assessore alla Cultura Giorgia Latini, insieme con i sessanta sindaci delle città sedi dei teatri storici.
Secondo Acquaroli «questa candidatura rappresenta per le Marche una grande opportunità. È ora il momento di fare un salto in avanti, creando un circuito di teatri che diventerà un elemento importante e aggiuntivo all’interno della strategia complessiva la quale punta, tra le altre cose, alla rivitalizzazione dei centri storici e dell’entroterra, avviata già con la legge Borghi e con il festival Marchestorie. I nostri teatri sono un patrimonio vivo e vitale, anche grazie all’opera delle amministrazioni locali che li hanno conservati e tutelati. A tutti i primi cittadini presenti chiedo di continuare a fare squadra, perché le Marche rappresentano qualcosa di straordinario se sono unite e vanno avanti insieme – ha concluso il governatore -. La nostra forza sta nella volontà di lavorare insieme per riconoscerci come un territorio unito che ha molto da offrire».
Sull’importanza del gioco di squadra ha insistito anche l’assessora Latini. «Grazie a questa sinergia abbiamo già ottenuto l’ambito inserimento nella Tentative List o Lista Propositiva ma questo è solo il primo passo. Abbiamo ancora molto lavoro da compiere. L’attività che ci attende comporta di per sé un duro lavoro, necessariamente collegiale. Abbiamo sancito un’unione d’intenti che ci vedrà impegnati ancora per tanto tempo – ha detto Giorgia Latini -. Compiremo un lungo viaggio che porterà alla riscoperta delle nostre tradizioni, della nostra identità e della nostra bellezza”.
La presenza a Fermo dei sindaci e dei rappresentanti delle amministrazioni comunali, nelle quali hanno sede i teatri storici, testimonia l’interesse per l’iniziativa promossa dalla regione Marche e rappresenta il desiderio e la volontà di confrontarsi in vista dell’obiettivo da raggiungere.
Un obiettivo sostenuto anche da parte del Ministero della Cultura, attraverso il coordinamento dell’Ufficio Unesco del segretariato generale, competente per l’attuazione della convenzione sul patrimonio mondiale, come ha avuto modo di affermare il sottosegretario di Stato per la Cultura, la senatrice Lucia Borgonzoni, intervenuta in collegamento. «Il Ministero della Cultura ci ha creduto insieme a voi fin dall’inizio e ora registriamo un primo importante traguardo, frutto dell’impegno di tutte le amministrazioni coinvolte nel supportare questa candidatura. È solo l’inizio di un percorso che faremo insieme e che mira a un altro grande risultato per valorizzare ancora di più il territorio marchigiano. Il numero di teatri che continuano a vivere nelle vostre realtà e nei vari centri cittadini rappresentati ne racconta la storia e diffonde quel concetto di “eccezionale valore universale” che deve diventare patrimonio di tutti – termina Lucia Borgonzoni -. Avete dimostrato di essere una comunità unita, rivolta verso una direzione che ci auguriamo possa portare nel più breve tempo possibile al riconoscimento Unesco».
Prima della firma, tra gli interventi in programma, Maurizio Di Stefano, presidente Icomos Italia ed esperto Unesco ha detto che «è raro il fatto che sia una regione a farsi soggetto promotore di tale iniziativa».
«I teatri storici delle Marche costituiscono un insieme unitario, un fenomeno pressoché unico per il loro numero e l’uniformità di diffusione in relazione ad un contesto territoriale circoscritto ne fanno un “sito seriale” – si legge nella nota della Regione -. Pur essendo testimonianza, nel loro complesso, di un preciso contesto storico e sociale, i teatri sono espressione e cuore di una comunità, luoghi non solo di spettacolo ma, più in generale, di attività, incontri e rapporti capaci di promuovere altri interessi culturali, sociali e civili».
«La candidatura – ha dichiarato ancora l’assessora Giorgia Latini – rappresenta un’azione della strategia regionale che è fatta anche di progetti e programmi di recupero, restauro e riallestimento dei teatri, con l’obiettivo di adeguare e rivedere lo spazio di spettacolo dal vivo delle Marche e sostenere nuove forme di gestione degli spazi teatrali con una crescente partecipazione delle compagnie locali e dei giovani per creare dei veri e propri teatri di comunità».
Nel protocollo d’intesa i firmatari si impegnano a supportare, sostenere e promuovere, nel rispetto delle proprie competenze, le ulteriori attività previste per la presentazione della candidatura alla lista del patrimonio mondiale Unesco dei “Teatri storici della regione Marche” (62 teatri che hanno sede in 60 comuni). Con successivi atti saranno individuate le attività da svolgere per la presentazione della candidatura, per le quali saranno definite le risorse finanziarie da impiegare.
Renzo Marinelli, capogruppo della Lega in Consiglio regionale
«La firma del protocollo d’intesa per la candidatura dei teatri storici delle Marche a patrimonio mondiale dell’Unesco è un fatto storico per la provincia di Macerata e la regione tutta. Un plauso all’assessore alla cultura Giorgia Latini che ha puntato con convinzione a questo grandissimo progetto che vuole rafforzare il brand Marche valorizzando la tradizione, l’identità e la bellezza della nostra Regione». Lo dichiarano il capogruppo della Lega e presidente della Commissione Cultura in consiglio regionale Renzo Marinelli e la collega Anna Menghi sottolineando come l’elenco maceratese, con i suoi 22 teatri inseriti nella proposta, sia quello più corposo dell’intera regione. In lista chicche architettoniche come il Piermarini di Matelica, che porta il nome del suo progettista, l’architetto della Scala di Milano, e il Feronia di San Severino, progettato dallo stesso architetto dello Sferisterio di Macerata, il Lauro Rossi di Macerata, il Vaccaj di Tolentino, il Persiani di Recanati. Completano il quadro i teatri di Apiro, Caldarola, Camerino, Castelraimondo, Civitanova Marche, Corridonia, Mogliano, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Penna San Giovanni, Pollenza, Potenza Picena, Sant’Angelo in Pontano, San Ginesio, Sarnano, Treia.
Anna Menghi
«Un progetto straordinariamente concreto che servirà a creare opportunità per l’intera regione valorizzando un patrimonio unico – aggiungono Marinelli e Menghi – Non è usuale che sia una Regione ad avanzare una proposta di questo tipo e va dato atto alla Giunta, in particolar modo all’assessore Giorgia Latini, di aver ideato il progetto e creato una visione unica regionale ed una sinergia tra enti locali evitando i soliti campanilismi e particolarismi». I consiglieri della Lega, nel ricordare come la Regione abbia già ottenuto l’ambito inserimento nella lista propositiva, ribadiscono che, con la firma del Protocollo a Fermo, si è confermato l’impegno per un percorso ambizioso che si declinerà poi nella realizzazione e attuazione del dossier di candidatura.
«I teatri marchigiani sono un patrimonio vivo e vitale, anche grazie all’opera delle amministrazioni locali che li hanno conservati e tutelati – concludono Marinelli e Menghi – Questo progetto e questa candidatura serviranno a rafforzare ancora di più il brand regionale che, passo dopo passo, stiamo costruendo. La “conservazione dinamica” con cui intendiamo valorizzare il patrimonio storico della nostra Regione è fatta di partecipazione attiva di tutti i soggetti culturali e vuole essere uno dei motori sociali ed economici su cui improntare un’altra idea di sviluppo».
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