Le celebrazioni per il 25 Aprile a Civitanova (foto De Marco)
«La Festa della Liberazione che oggi abbiamo celebrato tutti insieme e che giunge al 77° anniversario rappresenta per tutti noi un momento di unificazione raggiunto con la vita di migliaia di italiani e anche con il concorso silenzioso di molte italiane che combatterono contro il regime nazifascista che aveva ridotto l’Italia in un cumulo di macerie, di dolore, di perdite, di povertà».
Il sindaco Fabrizio Ciarapica (foto De Marco)
Con queste parole il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica ha salutato il 25 Aprile. Anche nella città costiera, stamattina, dopo due anni si sono riprese le celebrazioni pre pandemia. Come tradizione, le autorità civili e militari unitamente al corteo di cittadini, alla Banda comunale si sono radunati alle 10 davanti a Palazzo Sforza, dove il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi e il sindaco Fabrizio Ciarapica, hanno deposto una corona d’alloro sulla Lapide ai Caduti, insieme al presidente Anpi Claudio Gaetani. Le celebrazioni sono proseguite a Civitanova Alta, in viale della Rimembranza e al piazzale Italia, al Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Presenti anche gli assessori Roberta Belletti e Barbara Cappponi, insieme a consiglieri comunali di maggioranza e opposizione e ad alcuni candidati a sindaco. Nelle parole dei rappresentanti delle istituzioni e dell’Anpi, si è sollevato un appello unanime alla pace e ai valori di libertà e coesione sociale e la condanna ad ogni guerra, con il pensiero rivolto alla popolazione ucraina e ai tanti morti sotto le bombe. La conclusione delle celebrazioni nei giardini di piazza Gramsci.
Claudio Morresi (foto De Marco)
«Non rassegnarsi, ma impegnarsi in prima persona per una Patria migliore e per una società migliore oggi come ieri – ha detto Morresi dopo aver salutato e ringraziato le tante persone presenti – Facciamo nostre le parole del presidente Mattarella, la Liberazione non è un anniversario che possiamo dare per scontato, ma va rinnovato e vale ovunque, in Europa come in Italia».
Il presidente dell’Anpi Claudio Gaetani (foto De Marco)
«Non si può cedere alla tentazione di considerare il 25 aprile come rituale che si ripete in automatico, né ci si può limitare ad un mero esercizio retorico – ha aggiunto Ciarapica – Dobbiamo amare e difendere le istituzioni, unirci, e soprattutto recuperare quel sentimento di solidarietà e anche di speranza che ha animato quegli uomini e quelle donne partigiane per migliorare questo nostro grande Paese e rinsaldarlo nei principi di democrazia. Per questo sono convinto che la Resistenza non sia la ricchezza di una fazione, ma un patrimonio di un’intera nazione, l’Italia. Oggi ho proposto, nella scia virtuosa portata avanti dalla nostra amministrazione cercando di valorizzare tutti i cittadini che hanno contribuito a rendere migliore Civitanova, una futura intitolazione alla professoressa Annita Pantanetti, storica presidente dell’Anpi civitanovese, scomparsa da poco e che per anni è stata con intelligenza, preparazione e garbo al nostro fianco in tutte le iniziative istituzionali. Credo – ha concluso il primo cittadino – sia giusto e doveroso ricordare una donna così importante a cui la nostra città deve molto».
Vito Carlo Mancino (foto De Marco)
«Quel 25 Aprile ci permette oggi di parlare di pieno sviluppo dell’individuo e della sua piena dignità senza differenza alcuna – ha dichiarato Gaetani – La Costituzione è di per sé un manifesto di pace e dobbiamo condannare chi invece apre conflitti, come sta facendo Putin», chiudendo il suo intervento con una esplicita presa di posizione dell’Anpi civitanovese. Prima della chiusura della cerimonia, lo storico Vito Carlo Mancino ha ripercorso le tappe della Resistenza nelle parole di alcuni partigiani maceratesi. A conclusione, un gruppo di persone ha intonato il canto “Bella Ciao”.
(Foto Gasparroni)
(Foto Gasparroni)
(Foto De Marco)
(Foto De Marco)
(Foto Gasparroni)
(Foto Gasparroni)
(Foto Gasparroni)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Non capisco come si possa festeggiare la festa del 25 Aprile, festa della Liberazione con chi fino a poco tempo fa faceva il saluto fascista incontrandosi con i suoi commilitoni e che si presenta nuovamente alla carica di sindaco supportato da fascisti di ogni sorta. Ma non solo a Civitanova ma dappertutto questa festa non può essere festeggiata da rappresentanti dei partigiani oramai per fortuna loro del tutto scomparsi così da evitare tale oltraggio festeggiando con quelli che hanno rappresentato il motivo della festa ossia la loro cacciata. Festeggiare con chi ancora condivide il pensiero fascista oggi nuovamente alla riscossa e che nel periodo bellico con la loro presenza si sono resi possibili aiutando e partecipando con i nazisti massacri indicibili di civili. Sentire un rappresentante dell’Anpi ringraziare chi ancora rappresenta quel passato, perché quello fa e basato dal fatto che ne ho sentiti parlare tanti di costoro, giovani, meno giovani e vecchi oramai nel al di là, lo trovo sconcertante. Spero che la canzone ” Bella Ciao ” sia stato un bello schiaffo per chi cerca ancora qualcosa che non esiste e propaganda falsamente in nome di un’unità che non c’è mai stata. Ognuno festeggi le sue ricorrenze almeno fino a quando non verrò a sapere che alle cene per festeggiare la Marcia su Roma non partecipino anche signori dell’Anpi. Senza andare troppo lontano basta ricordare l’increscioso episodio di Porto Potenza e le calde e affettuose parole della Tartabini ” «Partigiani disturbati e fanatici,
basta con la Festa della
Liberazione»