Il 34enne in azione a Camerino
di Gianluca Ginella
Una scia di incendi in provincia nell’arco di una settimana, da camion a cantieri, persino dentro un pub, in un’area di servizio, in ospedale, in un’area ecologica di un condominio: condannato il piromane. Due anni e 20 giorni per un 34enne elettricista di Pioraco.
Uno degli incendi
Una perizia psichiatrica svolta da Gianni Giuli e disposta dal giudice Domenico Potetti parla di semi infermità del 34enne al momento del fatto. La perizia ha avuto il suo peso nella definizione della condanna, così come lo ha avuto la riqualificazione di cinque su otto capi di imputazione. La questione era stata sollevata dall’avvocato Giovanna Sartori, legale del 34enne, che aveva detto che a suo avviso alcuni degli incendi erano solo tentati e non consumati. Il giudice ha ritenuto che siano tre gli incendi consumati: quello ad una officina di Gagliole, quello ad una abitazione in costruzione a Castelraimondo (cantiere della Costruzioni future srl, che al processo si è costituita parte civile, assista dall’avvocato Pandolfi e quella all’area ecologia del condominio Jet di Porto Recanati (si sono costituiti parte civile i condomini, assistiti dall’avvocato Andrea Bracalente).
L’avvocato Giovanna Sartori
Tentati gli altri incendi. Il primo che veniva contestato dall’accusa, sostenuta dal pm Vincenzo Carusi, era del 28 maggio 2021, quello di un furgone e un camion a rimorchio a Castelraimondo, in via Ugo Betti. Il secondo il 30 maggio, all’1,30 di notte: due carrelli elevatori e un gruppo elettrogeno di un’officina meccanica, a Gagliole. Nella stessa officina c’era stato, il 31 maggio, un altro incendio: danneggiati un lavaggio auto, un muletto, un motore ausiliario per betoniere e parte della struttura che ospita l’officina con decine di migliaia di euro di danni. Lo stesso giorno circa un’ora dopo, a 5 chilometri di distanza, un altro rogo, ancora una volta nel cantiere di via Ugo Betti: a prendere fuoco il cappotto termico isolante di polistirolo di una palazzina in costruzione. Il primo giugno, a Camerino, il 34enne aveva appiccato un incendio nel bagno di un pub e uscito da lì aveva dato fuoco a dei bancali in legno vicino ad un negozio di animali “Amici a 4 zampe”. Due giorni dopo, il 3 giugno, era tornato a colpire: aveva appiccato le fiamme nel bagno dell’area di servizio 2R in località Carbone di Camerino. Dopo questo incendio i carabinieri, che ormai l’avevano individuato quale presunto autore dei roghi, lo avevano portato in ospedale, su sua richiesta, per uno screening psichiatrico. Lui quando era rimasto solo nel gabinetto del medico, aveva appiccato un altro incendio. Dalle indagini è poi emerso un ulteriore incendio: il 29 maggio aveva appiccato il fuoco ad un gruppo di cartoni che erano ammassati all’interno dell’isola ecologica di pertinenza del condominio.
Serie di roghi nell’entroterra, perizia psichiatrica sul piromane
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