Il gruppo di lavoro di Oltre rete per combattere il disagio giovanile
di Laura Boccanera
Aggressioni in strada, rapine e escalation di episodi violenti fra i giovani, un fenomeno in crescita in tutta Italia, ma che ha contato episodi anche a Civitanova. Da questo trae origine il convegno in programma sabato alle 16.30 all’auditorium del liceo Da Vinci di Civitanova dal titolo “Bande giovanili” con relatore Franco Prina, docente e studioso del fenomeno e Michele Calamanti, Paolo Nanni e Irene Smerilli.
Da sinistra Barbara Moschettoni, Andrea Foglia e Paolo Nanni
L’iniziativa è la prima di un “consorzio sociale” che si è costituito per tentare di dare una risposta costruttiva al problema del disagio giovanile sotto tutte le sue forme, una sorta di rete e osservatorio sui giovani come era stato proposto alle istituzioni, ma che è rimasto sulla carta. E così dopo alcuni episodi finiti sulle pagine di cronaca (non ultima la rapina al giovane Giacomo Mobili ad opera di un gruppo di ragazzi), le associazioni di volontariato riunite sotto la denominazione di “Oltre” hanno voluto proporre qualcosa di concreto per tentare di dare risposte e fare qualcosa. Promotore è Andrea Foglia di “Veder crescere con il dialogo” che ha riunito Caritas, Sentinelle del mattino, Sted, Il Palco, Spazio hip hop, dipartimento per la prevenzione dell’area vasta 3, il Faro e Pro loco nell’ambiziosa sfida di scendere in strada e intercettare il dialogo giovanile. Quindi da un lato una “rete” reale che si è costituita per ideare e promuovere progetti, dall’altro un primo incontro tematico dedicato ad una delle tante sfaccettature del disagio giovanile, quello delle bande o gang.
«Quella di sabato sarà una giornata importante – ha detto Barbara Moschettoni della Caritas – perché parte un percorso che speriamo ci permetta di incontrarci e confrontarci per raggiungere l’obiettivo». «Quando abbiamo pensato cosa fare – spiega Andrea Foglia – abbiamo sentito il bisogno di mettere insieme alcune realtà virtuose del territorio. Il monitoraggio sul territorio ci conferma che i nostri giovani stanno peggio rispetto a prima e la pandemia è stato un acceleratore di un fenomeno che era in atto. Abbiamo scelto per denominarci l’avverbio “Oltre” che significa sia andare oltre, ma anche guardare oltre stereotipi e luoghi comuni. E’ un’iniziativa partita dal basso perché siamo stanchi di chi parla di rete quando poi non si fa».
Nell’iniziativa non è stato coinvolto il comune e l’amministrazione comunale, una scelta voluta come sottolinea lo stesso Foglia: «Non c’è la politica perché abbiamo deciso di non offrire a nessuno la possibilità di strumentalizzare un tema così delicato in tempo di elezioni, né essere un microfono per l’attuale amministrazione per dire cosa è stato fatto fino ad ora né per i candidati per illustrare proposte. Non è una contrapposizione bellica la nostra, assolutamente, ma preferiamo far parlare i tecnici, chi ogni giorno vive queste dinamiche e tutti i candidati sono stati ascoltati come uditori. Leggeremo poi nelle loro proposte se hanno progetti strutturali sul sociale».
Sul disagio giovanile Paolo Nanni del dipartimento per le dipendenze assieme a Silvia Gnani hanno sottolineato come «l’ emergenza psichiatrica infantile e adolescenziale stia prendendo sempre più piede» e come «per risolvere le criticità la collaborazione fra associazioni e istituzioni sia fondamentale per le unità di strada che affrontano in prima linea il fenomeno». «La risposta più semplice per risolvere queste emergenze è pensare agli aspetti punitivi – ha aggiunto Nanni – ma la repressione può essere solo una soluzione tampone ma non è la chiave lungimirante per risolvere la problematica».
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