di Luca Patrassi
Non si votava per l’elezione del Presidente della Repubblica, lo scenario era molto più locale minore eppure anche in periferia i partiti dimostrano di avere più di un problema quando vanno a confrontarsi per poi arrivare alla conta sulle varie proposte. L’altro giorno in Provincia si sono riuniti i primi cittadini del Maceratese per procedere all’elezione dei quattro sindaci – uno in rappresentanza dei Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti e tre al di sopra – che andranno a rappresentare la provincia maceratese nel Consiglio delle Autonomie Locali. Quattro sindaci oltre al presidente della Provincia e al sindaco del Comune capoluogo che ne fanno parte di diritto, nella fattispecie maceratese si tratta della stessa persona. Il Cal – come informa la stessa Regione Marche – è l’organo permanente di rappresentanza istituzionale del sistema delle autonomie locali delle Marche nonché di consultazione, concertazione e di raccordo e consultazione permanente tra Regione ed Enti locali il suo scopo è, quindi, quello di favorire l’intervento diretto degli Enti locali nei processi decisionali della Regione e di attuare il principio di raccordo e consultazione permanente tra Regione ed Enti locali. L’elezione dei quattro sindaci sembrava dovesse risolversi velocemente con l’indicazione di tre rappresentanti del centrodestra ed uno del centrosinistra, ma l’operazione si è rivelata presto impossibile da realizzarsi. Ci sono stati, si direbbe, dei segnali politici chiari che hanno fatto comprendere agli astanti che non era il caso di forzare la mano onde evitare un doloroso epilogo elettorale e così dal 3 a 1 per il centrodestra, pure fondato sulla stragrande maggioranza di cui dispone in provincia, si è passati a un 2 a 2 dopo l’annuncio del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi che appunto questa mediazione era percorribile. Dunque per i Comuni sotto i cinquemila abitanti è passata il sindaco di Serrapetrona, Silvia Pinzi, mentre gli altri tre ruoli saranno ricoperti dai sindaci di Monte San Giusto, Andrea Gentili, di Treia, Franco Capponi e di Matelica Massimo Baldini. Il pareggio per il Cal sembra anche preludere ad ulteriori difficoltà per i partiti e per i sindaci sul fronte del rinnovo della presidenza dell’Ato: la sfida è già partita e lo scontro è arricchito anche da ruggini e da cambi di posizione, dal centrodestra al centrosinistra e viceversa. Insomma, quando le squadre scenderanno in campo per l’Ato bisognerà guardare bene dove si schiereranno i protagonisti.
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