Il Banco Marchigiano ha approvato il Bilancio di esercizio 2021. «Si rafforza la crescita del Banco, da quest’anno anche oltre i confini regionali – dice il presidente Sandro Palombini, facendo riferimento alla fusione per incorporazione della Banca del Gran Sasso nel Banco Marchigiano. Grazie alla confermata solidità e a profili di rischio ai minimi storici, il Banco si conferma decisamente un punto di riferimento per famiglie e imprese». Soddisfatto anche il Dg Marco Moreschi: «Raccogliamo il frutto di anni di lavoro intenso, di strategie chiare e di una forte relazione con il territorio».
I risultati patrimoniali: il totale dei mezzi amministrati supera i 1,2 miliardi e segna un incremento del 10,3%, con la raccolta indiretta che cresce del 18% grazie al contributo della forte dinamica positiva del comparto gestito e assicurativo in crescita di oltre il 30%. Gli impieghi netti, pari a € 580 milioni, sono in aumento del 6,4%, e sono caratterizzati da una crescita sia della parte a vista per il 9% che della parte a scadenza per il 7,3%; gli impieghi a scadenza, in particolare, hanno visto l’erogazione di 116 milioni di euro di nuovi mutui.
«Armonica e decisa, pertanto, la crescita di tutte le componenti legate all’attività caratteristica – si legge in una nota – Prosegue la politica estremamente rigorosa nella gestione dei crediti deteriorati». La percentuale di copertura di tutto il credito deteriorato è del 61%, con le sofferenze coperte all’87% e le inadempienze probabili al 50%. Su tale fronte si conferma anche un indice Npl ratio al 6,15% che per effetto delle coperture scende al 2,4% netto; le sofferenze nette in rapporto ai crediti netti scendono allo 0,37%.
I principali risultati economici: Il margine d’interesse, pari a 18 mln di euro, è in aumento del 18% rispetto al 2020. In forte incremento rispetto allo scorso anno risulta anche la componente dei ricavi da servizi che si caratterizza per una variazione positiva del 14,2% e rafforza ulteriormente la redditività caratteristica del Banco. Il margine di intermediazione presenta un andamento fortemente positivo con un delta di oltre il 9% rispetto al valore del 2020. L’utile netto di 4,5 milioni euro contribuisce al progressivo rafforzamento patrimoniale con un total capital ratio che supera il 20%.
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