Il vicesindaco Fausto Troiani della lista Vince Civitanova
di Laura Boccanera
«Necessaria una nuova casa di riposo, ma nessuno vuole vendere Villa Letizia». Continua la polemica sull’ipotesi di cessione dell’immobile che ha scatenato problemi in maggioranza e che ora sembra, almeno nelle parole, cancellata. A ribadire la posizione espressa ieri dal sindaco Fabrizio Ciarapica oggi c’è anche Vince Civitanova, lista del vice Fausto Troiani.
«Vince Civitanova, che sin da subito ha raccolto l’esigenza, vera e sentita dei civitanovesi, di realizzare una nuova casa di riposo – dice il gruppo di Troiani – non può accettare che qualche furbetto della politica, invece di preoccuparsi dei problemi delle persone, strumentalizza un grande progetto con il solo obiettivo di destabilizzare la nostra coalizione. Ferma restando l’inadeguatezza dell’attuale struttura per anziani che ha una lista di attesa di circa 180 domande e turn over di inserimento di circa 3 anni, riteniamo indispensabile la realizzazione, a Civitanova, di una casa di riposo nuova, moderna, più fruibile e capiente e che possa soddisfare le esigenze di chi ha bisogno. Pensiero condiviso da tutti i partiti della coalizione di centrodestra, anche nell’ultima riunione interpartitica, e individuata come uno dei punti qualificanti del programma elettorale. Nessuno vuole vendere Villa Letizia e anche se i menzogneri dicono il contrario, nelle delibere non si accenna minimamente alla “obbligatorietà” della vendita. Il vicesindaco Troiani ha avuto diversi incontri con il segretario comunale Morosi e col dirigente architetto Strappato, proprio per individuare una possibile fonte di finanziamento».
Se è vero che negli atti, come dice Vince Civitanova, non si parla mai dell’obbligatorietà della vendita, è anche vero però che nella delibera 155 del 23 aprile 2021 è scritto: “Villa Letizia potrebbe essere alienata o data in pagamento”. Quindi l’ipotesi era stata quantomeno messa sul piatto dalla giunta, e questo è un fatto che ormai è agli atti. Altrimenti non si spiega perché anche parti importanti della maggioranza, da ultimo FdI, avrebbero dovuto sentire il bisogno di ribadire che Villa Letizia non si sarebbe mai e poi mai dovuta vendere. Ma l’ipotesi di cessione di Villa Letizia compare anche in tempi non sospetti, nella conferenza di fine anno del 2018. La giunta, anticipando i progetti per l’anno venturo, ipotizzava una sorta di “domino” urbanistico che comprendeva la riqualificazione del comparto di via Trieste per trasferire lì gli uffici della palazzina tecnologica, spostare nella palazzina tecnologica la casa di riposo di Villa Letizia e offrire la cubatura fronte mare ad un privato in cambio di opere pubbliche. In quell’occasione proprio Troiani ammise: «Ci sono già un paio di contatti»(leggi l’articolo).
Giulio Silenzi (Pd)
Alla delibera del 2021 fa riferimento il capogruppo del Pd Giulio Silenzi, che risponde alle parole di ieri del sindaco: «Ciarapica mente – dice – e a smascherarlo non è quello che lui definisce chiacchiericcio dell’opposizione ma la delibera 155 che lui e tutti i suoi assessori hanno votato il 23 aprile 2021 e con cui decidono il destino della struttura in queste poche righe: “Villa Letizia potrebbe essere alienata o data in pagamento all’eventuale soggetto attuatore, individuato ai sensi di legge, il quale provvederà alla costruzione della nuova struttura socio- sanitaria e ricevere, da parte dell’amministrazione comunale, il ricavato della sua alienazione quale corrispettivo in quota parte dell’importo sostenuto per la realizzazione dell’intervento”. Il passaggio è testuale e chiarissimo: Ciarapica e la sua giunta mettono Villa Letizia sul mercato. Ora, annusata la contrarietà della città e di pezzi della sua stessa maggioranza, smentisce se stesso e mente a tutti. Il sindaco ha una sola strada per dimostrare il contrario allora, voti la mozione consiliare che abbiamo depositato per ritirare la delibera 155. Si è candidato per realizzare opere pubbliche e non ne ha fatta nemmeno una, ma ha invece iniziato a svendere il patrimonio pubblico: lo ha fatto con Villa Eugenia e lo voleva fare con il porto Dubai, trattando privatamente e senza dire niente ai cittadini con la società che vuole cementificare l’area portuale, e poi con il Varco insieme alla ditta Strever per realizzare un parcheggio sotterraneo. Ecco perché Ciarapica non è più credibile».
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Tutta questa storia, non serviva ma comunque aho, c’è chi può avere ancora qualche dubbio, adesso però non è più possibile. Averne significa esserne proprio innamorati di questi soggetti, un po’ come nella Sindrome di Stoccolma. Mentire spudoratamente è una caratteristica del sindaco e pure di chi gli sta vicino. Non credo che sia qualcosa di contagioso ma più affine al proverbio di chi li fa e poi li accoppia, anzi triplica con l’altro soggetto attaccato sentimentalmente all’ Atac, scritto così anche se sarebbe più corretto scrivere Attack, noto moscone che non molla se non trovi il modo di lasciarlo solo togliendogli i suoi assistiti che lui segue forte dell’esperienza accumulata negli anni e che ancora non gli basta. A Maggio ci vorrebbe non una nuova ventata a spazzarli via ma un tornado F5 , di quelli che una volta che ti prende nelle sue spire ventose, chissà dove ti trasporta. Ci sono ancora isole nel pacifico, lontane da qualsiasi rotta marittima dove godersi la pensione tra King Kong, Godzilla e qualche coccodrillo smisurato che la notte ti solletica l’orecchio, quello che sembrava sordo ma che invece ci sentiva e come ci sentiva. Diciamo che è un bene questa nuova avventura di Trecolori, perché sembrerebbe impossibile ma non lo è e sembra proprio una fortuna capitata per qualcuno che ancora non lo ha inquadrato bene. Meglio fa la sua sgangherata maggioranza che sembrerebbe uscita da un fumetto di Alan Ford, tanto è incredibile possa esistere e continuare per cinque anni per motivi imperscrutabili, inimmaginabili probabilmente incapace di riflettere senza perdersi ad ogni barlume seppur tenue nella sua luce incerta e tremolante.
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Daniele Centioni ci ripensa «Devo fare riabilitazione, non ho tempo per la politica» Certo una decisione così repentina io la leggerei ; “ Non voglio avere niente a che fare con la politica di Ciarapica”. Del resto non tutti si vogliono imbrattare la faccia di azzurro soprattutto come ha fatto Trefacce che ci è arrivato come ultima disperata possibilità per lasciare Civitanova e portare un seggiolino pieghevole tra i banchi del Consiglio Regionale dove il suo assessore Borroni trovava invece comoda sistemazione. Fegati rotolanti tenuti su con un po’ di bile sono riusciti a mantenere più o meno la naturale ubicazione magari facendosi spazio ingrossandosi a dismisura e spingendo con forza spostando i malcapitati vicini: il diaframma, il colon e lo stomaco rimastogli chiuso per qualche giorno all’epoca dei fatti e inzuppato con tè verde tanto che sembrava essere tornato leghista. Il nuovo ospizio, forse vedrà almeno il primo mattone ma bisogna che a Maggio ci sia più occhio e attenzione, dopo aver valutato arsenico e vecchi merletti e sperando che in giro ci sia un’accettabile ricambio. Se Daniele Centioni non trovava possibile continuare ad avere come sindaco il suo ex amico, poi riavvicinato con un ritorno di fiamma che nemmeno sulle novelle di famosi settimanali potevi e puoi trovare e che con la stessa velocità dopo la fiammata una doccia fredda con un “ suracchiò “, tubo di gomma per irrigazione, potrebbe darci se servisse, un ulteriore prova sui tempi che corrono anzi ristagnano.
La negazione attuale del Sindaco Ciarapica, supportata dalle parole rassicuranti del vice-Sindaco dott. Troiani, in merito alla volontà iniziale di vendere “Villa Letizia” e’ assimilabile alla favola di Fedro, quella della volpe, che quando si è accorta di non riuscire a cogliere l’uva affermava che era acerba. Dimenticano la volontà o meglio i “soldi spesi per l’incarico dato all’ing. Frontaloni” con determinazione n. 365 del 21/05/2021 a firma dell’arch. Comunale Strappato.
Perché a tal proposito l’opposizione non presenta denuncia alla Corte dei Conti per danno erariale?
Siamo in campagna elettorale e considerato che anche una parte della maggioranza non condivide tale vendita è meglio fare marcia indietro.
Non dimentichiamo il comportamento del Sindaco: buttiamo giu’ lo stadio ne facciamo uno nuovo, sotto il Varco sul mare un parcheggio interrato, area cantieristica Eurobulding, area demaniale ex cantiere Anconetani parcheggi, ancor prima di una decisione nel merito da parte del Consiglio di Stato!