Santa Camilla, “miracolo” in 3d:
la rivedremo dopo 500 anni

CAMERINO - L'operazione è affidata a Unicam. In campo team multidisciplinare per ricostuire il volto della religiosa

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La santa Camilla Battista da Varano

di Monia Orazi

I lineamenti del volto di Santa Camilla Battista Varano saranno oggetto di ricostruzione computerizzata tridimensionale a quasi cinquecento anni dalla morte, per ammirarne le fattezze e lo sguardo.

A rendere possibile il “miracolo” a tre dimensioni, il laboratorio di archeoantropologia molecolare Unicam, coordinato dall’esperto Lineo Tabarin, che ha già trattato il corpo di vari santi, tra cui Padre Pio. L’annuncio era stato dato a Camerino lo scorso 17 ottobre, nel corso della celebrazione per i dieci anni di santificazione della suora, elevata agli onori degli altari esattamente il 17 ottobre 2010, nel corso di una solenne cerimonia a San Pietro. La ricostruzione del volto sarà resa possibile dalla ricognizione sui resti della santa, annunciata dall’arcivescovo Francesco Massara in quell’occasione.

Si tratta di un’operazione multidisciplinare, che unisce alle conoscenze di medicina forense, quelle della modellazione manuale in tre dimensioni, a partire da calchi ottenuti della ossa originali della santa, tra cui la scatola cranica. Le informazioni antropometriche ottenute da una rigorosa misurazione, sono poi rielaborate manualmente con una sorta di scultura informatica, che a mano mano da un blocco di bit, quasi come si faceva nei secoli passati per le sculture a tutto tondo in marmo, permetterà di ottenere le sembianze che aveva la religiosa all’epoca della morte, avvenuta a poco più di 60 anni, nel 1524, dopo una vita dura e difficile, in cui era dovuta fuggire anche da Camerino salvandosi così dalla strage, con cui era stata sterminata tutta la sua famiglia. La ricognizione delle ossa effettuata dagli esperti permetterà di stabilire lo stato di conservazione del corpo ed intervenire con trattamenti mirati. Due anni fa analoga operazione è stata condotta dall’università di Tor Vergata sul volto del pittore marchigiano Raffaello Sanzio, ottenendo una ricostruzione tridimensionale del volto dell’artista molto somigliante al popolare autoritratto di Raffaello.

 



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