Il frustingo, l’antico dolce di Natale
La foodblogger Silvia Ardito:
«Così lo preparava la bisnonna Gina»

LA RICETTA tradizionale della famiglia civitanovese per preparare il dolce a base di fichi secchi, cacao, noci, cedro e uvetta

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Silvia Ardito, foodblogger civitanovese

di Claudia Brattini

Il Natale si avvicina e nelle Marche questa festa profuma di fichi secchi, cacao, noci, cedro, uvetta… insomma ha il profumo del Frustingo, il dolce tipico del Natale marchigiano.
Il frustingo è un dolce estremamente antico, pare che risalga al periodo dei Piceni. Addirittura Plinio il vecchio in Naturalis Historia parla di un pane piceno impastato con i fichi secchi.
La ricetta originale col tempo si è evoluta adeguandosi alla disponibilità di spezie e materie prime, arrivando a diventare una ricetta storica che si tramanda e di cui ogni famiglia conserva la sua personale versione. La costante in ogni famiglia è sicuramente la ricchezza: sia nel suo impasto che nello spirito di condivisione che accompagna questo dolce nella preparazione e nelle confezioni avvolte e regalate.
Inoltre, il profumo del dolce risveglia i ricordi di noi marchigiani, che lo associamo inevitabilmente a persone care e al periodo delle festività.

Abbiamo chiesto la ricetta di questo antico dolce marchigiano a Silvia Ardito, food blogger civitanovese che con la sua pagina Instagram di cucina divulga ogni giorno ricette che riscuotono moltissimo successo.

frustingo-2-325x244Silvia, anche per te il frustingo rappresenta una ricetta della memoria, che ricordi hai legati a questo dolce?

«Il frustingo è un dolce al quale sono particolarmente legata perché carico di affettività. Quando penso al frustingo inevitabilmente la memoria mi porta all’infanzia quando in casa c’era quel clima di festa tipico del Natale ed ammiravo la mia bisnonna Gina mentre lo preparava con estrema cura, quasi come un rituale».

Sembra che del frustingo esistano addirittura venti varianti, ci dai la tua ricetta di famiglia?

frustingo-3-325x244«Esistono moltissime varianti del frustingo ed ogni famiglia ha la propria ricetta che custodisce segretamente. Questa è la nostra ricetta».

Ingredienti:
300 gr di noci non sgusciate
65 gr di mandorle pelate
65 gr di fichi secchi
65 gr di uvetta
12 gr di cedro candito
20 gr di cacao amaro
75 gr di zucchero
un cucchiaio di miele di acacia
20 gr di pangrattato
30 gr di pane raffermo
65 gr di farina di tipo 2
20 gr di farina di granoturco
una tazzina di caffè
un pizzico di polvere di caffè
30 ml di Varnelli
30 ml di olio di oliva
250 ml di mosto d’uva cotto
scorza d’arancia
pepe
noce moscata
cannella
un pizzico di sale

frustingo-4-300x400Procedimento:
Lavare i fichi, privarli della punta e metterli in un pentolino coperti d’acqua. Cuocere i fichi per circa 10 minuti da quando l’acqua avrà raggiunto il bollore poi metterli in una ciotola con l’acqua di cottura e l’uvetta. Sgusciare le noci, spezzarle e tagliare anche le mandorle a metà. Aggiungere alla ciotola con i fichi, le mandorle, le noci, il cedro, la scorza grattugiata di mezza arancia, lo zucchero ed il miele. Unire l’olio, il caffè, la polvere di caffè, il Varnelli, il cacao, il pangrattato, le farine ed il pane raffermo a fette. Versare sopra a tutto il mosto d’uva cotto ed aggiungere pepe, noce moscata grattugiata, cannella in polvere ed un pizzico di sale. Far riposare l’impasto una notte intera. Oliare e passare il pangrattato su uno stampo di alluminio, versare il composto e lisciare la superficie con le dita oleate. Decorare con noci e mandorle. Cuocere a 180 gradi per 50 minuti circa.

C’è qualche segreto che puoi darci per una buona riuscita del frustingo?

«Il segreto per la buona riuscita del frustingo sta sicuramente nel saper dosare bene gli ingredienti e soprattutto le spezie, affinché ci sia un giusto equilibrio e non vengano coperti alcuni sapori. Il frustingo perfetto deve anche avere una giusta consistenza. Non deve essere troppo asciutto ma neanche troppo morbido».

Questo dolce antichissimo è apprezzato anche dai più giovani?

«Essendo un dolce molto particolare dal gusto deciso, spesso i ragazzi non riescono ad apprezzarlo fino in fondo, anche se ultimamente sempre più giovani vanno alla ricerca dei “piatti della nonna” permettendo così alla tradizione di restare viva».



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