Fermato durante un controllo, ammette di essere un consumatore di marijuana e scatta una perquisizione: l’uomo finisce sotto accusa al tribunale di Macerata per spaccio e per indebita percezione del sussidio di disoccupazione: oggi l’assoluzione. Tutto è successo nel settembre del 2017 quando durante un controllo della Guardia di finanza un 36enne argentino che vive a Civitanova ha ammesso di essere un assuntore di droga. I finanzieri hanno deciso di fare una perquisizione a casa sua. All’interno i militari delle Fiamme gialle hanno trovato quattro piantine di marijuana. Nel corso della perquisizione i finanzieri hanno inoltre trovato documentazione che ha fatto loro supporre che l’uomo svolgesse un’attività lavorativa (in nero) pur percependo il sussidio di disoccupazione. In seguito agli accertamenti il 36enne è finito sotto accusa sia per spaccio, sia perché avrebbe percepito indebitamento 4.739 euro di sussidio per la disoccupazione. Sempre secondo l’accusa l’uomo non avrebbe avuto titolo ad avere quei soldi perché lavorava, occupandosi del disbrigo di pratiche per suoi connazionali. La difesa, sostenuta dagli avvocati Vando Scheggia e Mirela Mulaj, ha sempre contestato le accuse, sostenendo, tra l’altro che non vi fosse prova che il 36enne avesse ricevuto un compenso per l’attività di consulenza per i suoi connazionali. Sulla droga i legali hanno sostenuto fosse per uso personale. Alla fine il Tribunale di Macerata ha assolto l’imputato.
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