Nunzio Giustozzi
Un finissage per la mostra “Crepita la carta. Libri e vertigini di Emilio Villa”, uno degli eventi di “Contemporanea.mente”, la prima rassegna sul contemporaneo organizzata dall’assessorato alla Cultura e i Musei civici di Macerata, con l’obiettivo di dare visibilità a quelle emergenze artistiche particolarmente significative nell’innescare processi creativi che danno la dimensione e la misura del mondo in continuo mutamento e fluido offerto dal nostro tempo. L’appuntamento è per domenica 7 novembre, alle 17, all’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti.
«L’iniziativa – si legge in una nota dell’amministrazione – prevede l’intervento di Nunzio Giustozzi, archeologo e storico dell’arte curatore di progetti di valorizzazione di allestimenti museali, che illustrerà le ragioni e i contenuti della mostra “Un Atlante di Arte Nuova. Emilio Villa e l’Appia Antica” che ha recentemente curato nel Complesso di Capo di Bove all’interno del Parco Archeologico dell’Appia Antica a Roma, presentandone il prezioso catalogo edito da Electa. A chiusura, intervento e saluto di Francesca Rossi Brunori.
Un lungo lavoro di ricerca ha consentito di rintracciare e offrire per la prima volta al pubblico, in un significativo dialogo, documenti e opere meno note di 21 maestri (tra i quali Bonalumi, Caraceni, Castellani, Cervelli, Franchina, Iwasaki, Lorri, Mambor, Mannucci, Mauri, Nuvolo, Rotella, Tacchi, Turcato, Uncini, Vermi), ricostruendo filologicamente l’attività espositiva della galleria Appia Antica nel triennio 1957-1959 e le vicende dell’omonima rivista sperimentale, diretta da Villa, figura carismatica, geniale e anomala, “sciamano e guru” del panorama culturale dell’epoca. Con “entusiasmo, occhio e poesia” egli gettò una luce più autentica su nomi ormai affermati ‒ da Burri a Scialoja per citarne alcuni ‒ ponendo l’accento sulla materia dell’opera d’arte che si fa oggetto, ed ebbe il merito di presentare e difendere dagli attacchi della critica imperante anche la nuova generazione di autori ‒ da Schifano a Manzoni, “figli dell’Appia”, a Lo Savio, per nominarne altri dal tragico destino ‒ che agiva un recupero tutto italiano delle avanguardie. Si riuscirà a far rivivere così una pagina meno nota ma straordinaria dell’arte del Novecento che alla fine degli anni cinquanta vide fugacemente protagonista la regina viarum».
L’evento, realizzato con il contributo della Regione Marche e il patrocinio del Comune di Macerata, è ideato e organizzato dall’artista romano Fabio Orecchini, membro dell’impresa creativa non-profit Nie Wiem di Ancona e della sua compagine editoriale Argolibri, in collaborazione con la libreria Catap di Macerata, rappresentata da Virgilio Gobbi e Andrea Balietti, curatore della mostra.
CHI E’ NUNZIO GIUSTOZZI – Archeologo e storico dell’arte marchigiano (Fermo, 1970), Nunzio Giustozzi è esperto internazionali della tecnica acrolitica. Specializzato in Conservazione, gestione e comunicazione dei beni culturali al Master organizzato a Cortona dalla Scuola Normale Superiore di Pisa e in Didattica museale presso l’Università di Roma Tre, è autore di saggi di scultura classica in riviste specializzate, di contributi sulla fortuna dell’antico nelle arti visive, di numerose guide edite da Electa e tradotte in varie lingue (Musei Capitolini, Castel Sant’Angelo, Museo Nazionale Romano, Guida archeologica di Roma, Via Appia, Museo e Real Bosco di Capodimonte), di molti contributi critici su artisti contemporanei; suo anche l’innovativo manuale La geografia dell’arte pubblicato in tre volumi (con Nicoletta Frapiccini) da Hoepli (2004-2006) e aggiornato in una seconda edizione dal titolo Le storie dell’arte (2012-2013).
È membro del direttivo del Centro Studi “Osvaldo Licini” di Monte Vidon Corrado con il quale collabora stabilmente per mostre ed eventi, ed è critico d’arte di riferimento dell’Associazione Culturale “La Luna”.
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È tanto lo zelo con cui Macerata onora artisti e studiosi di Fermo e provincia che sorge il sospetto che l’Atene delle Marche sia quella.