Donatella Pazzelli di Fondazione Carima, il sindaco di Sefro Pietro Tapanelli e il consigliere regionale Renzo Marinelli
di Monia Orazi
Un antico affresco della chiesa di San Tossano ad Agolla di Sefro, il primo che raffigura San Francesco nelle Marche, testimonianza del passaggio del santo di Assisi, è tornato a nuova vita grazie al contributo di ventimila euro della Fondazione Carima, che ne ha permesso il restauro.
Una piccola cerimonia, con un numero limitato di partecipanti a causa del Covid, è stata l’occasione per restituire alla piccola comunità, l’opera pittorica che risale al Medioevo, tornata a nuovo splendore. L’affresco raffigura San Francesco, la Vergine e la scena della Crocefissione, fa parte del corposo ciclo pittorico, che orna le pareti della chiesetta trecentesca, appena fuori l’abitato di Agolla. Il sindaco Pietro Tapanelli ha voluto ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per l’intervento di restauro e tutti i presenti: «Questo affresco è una perla, in una piccola grande opera d’arte come questa chiesa, tornata fruibile all’interno del consorzio turistico alta valle del Potenza e dello Scarzito, grazie all’ottimo intervento di restauro. E’ un tassello ulteriore per la valorizzazione di questo splendido territorio, una chicca da scoprire per essere ancora più consapevoli della storia millenaria e delle bellezze artistiche e naturalistiche dell’alta valle del Potenza e dello Scarzito».
Sono intervenuti don Cherubino Ferretti per l’arcidiocesi di Camerino, l’avvocato Bruna Buresti, appassionata di storia dell’arte locale e fautrice del recupero delle grotte del beato Bernardo, che ha illustrato la storia dell’affresco. Presente a nome della Fondazione Carima Donatella Pazzelli come rappresentante del consiglio di amministrazione, il consigliere regionale Renzo Marinelli, Graziano Ferretti amministratore della ditta Eugeni Pericle, che ha materialmente eseguito i lavori. Questo affresco è la prima immagine del santo di Assisi raffigurata nelle Marche, secondo gli approfonditi studi di Maria Giannatiempo Lopez, ex funzionaria della Soprintendenza ai beni archeologici delle Marche, presente all’incontro. Bruna Buresti con un’approfondita relazione ha illustrato le peculiarità storiche ed artistiche della chiesetta, che rientra appieno nei luoghi che mostrano i legami del primo francescanesimo nelle Marche. A Sefro ha dimorato il beato Bernardo da Quintavalle, primo seguace di San Francesco, nella zona dove si trovano le omonime grotte.
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