Sezione Aia intitolata a Cesare Jonni,
Trentalange risolve il problema arbitri:
«I pro scenderanno fra i dilettanti» (Foto)

MACERATA - Il presidente dell’Associazione italiana arbitri in città per Overtime e per la cerimonia di intitolazione della sede al grande fischietto, terzo per presenze in Serie A: «Ha dato grande lustro a tutto il movimento ed era già moderno». Sulla carenza di direttori di gara per le serie minori la svolta, ad arbitrare partite di Prima categoria o di settore giovanile della propria regione potranno essere anche quei fischietti che la domenica sono impegnati in serie A, come Juan Luca Sacchi
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Questo pomeriggio l’intitolazione della sede degli arbitri a Cesare Jonni

 

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

L’intitolazione della nuova sezione Aia di Macerata al grande Cesare Jonni, la possibilità di vedere fischietti del calibro di Juan Luca Sacchi, Daniele Chiffi o Paolo Valeri arbitrare partite di settore giovanile o dei campionati dilettantistici regionali per far fronte alla carenza di arbitri e la grande opportunità per i giovani sino ai 16 anni di giocare a calcio ed allo stesso tempo arbitrare le partite. Tante le novità che si è portato dietro in questa sua giornata maceratese conclusa con la partecipazione ad Overtime festival il presidente dell’Associazione italiana arbitri Alfredo Trentalange arrivato in città stamattina assieme a Duccio Baglioni vicepresidente Aia e Katia Senesi componente comitato nazionale Aia.

 

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Scoperta la targa dedicata a Cesare Jonni nella nuova sede di via Batà

 

Un salto in Comune dove ad accogliere i vertici dell’Aia sono stati il sindaco Sandro Parcaroli, l’assessore allo Sport, Riccardo Sacchi, e vari componenti della sezione cittadina degli arbitri, dal presidente Gilberto Sacchi al fischietto di serie A Juan Luca Sacchi, l’ex assistente in massima serie Nicola Nicoletti e l’ex arbitro Oberdan Pantana. Il sindaco Parcaroli ha donato ai tre ospiti una targa con lo stemma della città, ribadendo l’importanza che rappresenta lo sport per Macerata e di come sia fondamentale la figura dell’arbitro in ogni disciplina agonistica.

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L’arbitro di serie A Juan Luca Sacchi oggi pomeriggio con il sindaco Parcaroli

Da oggi la sezione Aia cittadina è intitolata a Cesare Jonni, uno dei più grandi direttori di gara italiani, tuttora colui che detiene il terzo posto nella classifica degli arbitri italiani con più presenze in serie A, dietro a Lo Bello e Rocchi, fischietto internazionale che arrivò ad arbitrare fino ai Mondiali in Cile. Precursore di una sezione cittadina che ha poi sfornato altri arbitri di valore come Maurizio Mattei e Juan Luca Sacchi oggi. «Ne ho sentito parlare tanto e spesso della figura di Cesare Jonni –ha esordito Alfredo Trentalange- proprio per i valori etici, tecnici, di personalità. E’ stato un uomo che ha dato grande lustro a tutto il movimento arbitrale in anni importanti, per certi versi pioneristici, ma lui era già un arbitro moderno perché metteva assieme la sua autorevolezza morale con un certo atteggiamento di dialogo e grandi capacità tecniche. Non a caso è diventato arbitro internazionale: e Macerata oggi è casa nostra con figure del calibro di Jonni e Mattei per i trascorsi che hanno avuto sono riferimenti per chi si avvicina al nostro mondo».

 

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Questa mattina il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore Riccardo Sacchi hanno ricevuto in comune Alfredo Trentalange, il vice Duccio Baglioni e la componente del Comitato Aia Katia Senesi. Con loro anche Nicola Nicoletti, Juan Luca Sacchi e il presidente provinciale dell’AIA Gilberto Sacchi

 

L’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Figc Marche di dover spostare molte partite dei campionati dilettanti e giovanili dal sabato alla domenica per penuria di arbitri e assistenti non è isolato: il problema si ripercuote su tutta Italia, al punto che l’Aia ha deciso che ad arbitrare partite di Prima categoria o di settore giovanile della propria regione potranno essere anche quei fischietti che la domenica sono impegnati in serie A.

AIA_CesareJonni_FF-8-325x217«Non nasce come un’operazione simpatia, magari poi si è rivelata tale e questo ci fa anche piacere –afferma il presidente nazionale dell’Aia- e ci servirà per attrarre nuove vocazioni alla nostra causa. In realtà si tratta di uno stato di bisogno. Perché pensare che quel giorno ci siano trenta persone che vogliono giocare al calcio nel settore di Lega Dilettanti o nei tornei giovanili ma non si può perché manca l’arbitro è triste perché si toglie uno spazio sociale e sportivo di crescita. Abbiamo bisogno di avere questi arbitri, dei grandi che fischiano in serie A, B e C e degli assistenti che scendano in queste categorie a dare una mano. Disponibilità subito arrivata e questo ci ha dato grande gioia perché rafforza il senso di appartenenza. Vuol dire che poi non c’è tutta questa differenza ad arbitrare una partita di settore giovanile ed una di serie A. E lo spirito non è quello del potere ma del servizio. Dico anche che tutti debbono preoccuparsi di questo problema: citavo prima Don Milani che diceva quando il mio problema è il tuo ed il tuo è il mio e lo condividiamo questa è la politica con la p maiuscola. Se ognuno pensa di risolvere il proprio problema a modo suo è l’avarizia. Noi dobbiamo pensare a fare squadra in un auto mutuo aiuto: l’iniziativa è già partita e per questo debbo ringraziare il presidente Figc Gravina, il consiglio federale, la Lega Dilettanti e il settore giovanile perchè questa delibera è già operativa e presto vedremo gli arbitri più noti dirigere partite dei dilettanti o di settore giovanile» .

AIA_CesareJonni_FF-12-325x217Un altro aspetto a cui tiene molto la nuova governance del settore arbitrale italiano è quello di consentire ai giovani sino ai 16 anni di poter essere al contempo giocatori di calcio in una squadra e saggiare anche la carriera arbitrale. «Era un peccato che un giovane non potesse fare l’arbitro nello stesso periodo in cui può essere calciatore. –ha rimarcato Alfredo Trentalange- Noi pensiamo che se un calciatore gioca nella sua società e poi viene a fare l’arbitro, non arbitrerà ovvio il girone della stessa squadra, avremo la possibilità di avere persone competenti del gioco del calcio che fanno gli arbitri. Perché un calciatore che farà l’arbitro potrà portare la sua cultura calcistica e la competenza acquisita all’interno dell’associazione. Ed anche viceversa mi permetto di dire. Se in una società di calcio del settore giovanile c’è un ragazzino che oltre a giocare fa anche l’arbitro porta il senso della legalità, disciplina, contenimento dell’aggressività, la cultura del regolamento che spesse volte non è conosciuto bene. Questi sono fattori di crescita importanti: e poi l’arbitro non verrà più visto come l’uomo nero che arriva, un estraneo, ma bensì un compagno di gioco così come deve essere inquadrata la sua figura».

AIA_CesareJonni_FF-7-325x217La nuova sede dell’Aia Macerata ‘Cesare Ionni’ si trova in via Batà 23 e il presidente Gilberto Sacchi ne ricorda l’importanza dopo il lungo periodo segnato dal covid. «E’ importantissimo e fondamentale perché rappresenta la ripartenza –evidenzia Sacchi- e soprattutto ritrovare la nostra casa che avevamo perso prima a causa del terremoto e successivamente con l’avvento della pandemia. La sezione vuol tornare ad essere il punto di riferimento di tutti i nostri iscritti. Abbiamo avuto la fortuna di aver effettuato dei corsi per arbitro abbastanza numerosi, anche con questa formula del doppio tesseramento calciatore/arbitro che ha destato interesse e curiosità, anche se non sempre è facile per un ragazzo stare sui due fronti. Come numeri la nostra sezione è a posto, potendo coprire tutte le partite in provincia con il numero giusto di arbitri. Il portare arbitri di serie A e B nei campi di periferia rappresenta una giusta esigenza ma anche l’opportunità di una promozione della nostra categoria. Lo vedo come un qualcosa di positivo certamente»

«Non abbiamo arbitri per il sabato, chiediamo alle società di spostare le partite»

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