di Gabriele Censi
La capitale regionale della fotografia è Montefano, con ambizioni ancora più vaste grazie al festival dedicato ad Arturo Ghergo, che cresce di anno in anno e in questa sesta edizione ha premiato alla carriera per la prima volta una donna: Maria Vittoria Backhaus.
«La fotografia è un mestiere – ha detto la pasionaria del reportage durante la sua lectio magistralis, in cui ha commentato oltre 270 sue opere – non mi considero artista ma mi piace raccontare, mai un solo scatto ma delle storie di realtà che vedo a modo mio, e di lavoro ne ho fatto molto forse la mia è la più lunga carriera». Con lei premiato anche il giovane talento maceratese Marco Gatta per un lavoro sul fiume Fiastra, Flussorius: «Un lavoro sul paesaggio del fiume un viaggio verso l’origine che si svolge lungo il fiume e all’interno di se stessi, un lavoro intimo dove la mia persona emerge in maniera forte e netta, un lavoro che vuole portare al centro dell’attenzione un vissuto che appartiene ad un altra epoca quando il fiume era oltre che una risorsa anche il luogo del proprio tempo libero»
Grande soddisfazione per il sindaco Angela Barbieri che ha annunciato la apertura del nuovo spazio espositivo all’interno dell’ex scuola elementare tornata nella disponibilità del Comune e di Cristina Ghergo che guarda lontano: «Tra 50 anni si parlerà di fotografia e Montefano sarà un luogo centrale, qui passano grandi fotografi e lasciano una loro opera, così i giovani che diventeranno, almeno alcuni di loro, altri grandi e si sta creando una raccolta importante». Tra i premi alla carriera degli anni scorsi anche Giovanni Gastel scomparso lo scorso marzo per il Covid, il festival lo ha omaggiato con un filmato girato a casa sua realizzato in occasione di un servizio fotografico di Cristina Ghergo, e con la lettura di alcune sue poesie da parte di Sabrina Colle.
Il direttore artistico Denis Curti traccia un bilancio positivo: «Vogliamo che Montefano cresca, abbiamo organizzato un numero di mostre tre volte superiore agli altri anni, ma l’importante è la qualità e possiamo dire che la fotografia gode di ottima salute, dopo il periodo pandemico i fotografi sono tornati fuori ad esplorare e a viaggiare, con resoconti strepitosi».
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