Marco Cappato oggi pomeriggio a Civitanova
Marco Cappato ha fatto tappa a Civitanova per sostenere la raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale, che nella città costiera ha già superato quota mille. Il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni e promotore del Congresso mondiale per la libertà di ricerca e della campagna Eutanasia legale è stato oggi pomeriggio allo chalet Hosvi.
Nel suo intervento Cappato ha raccontato la storia di «Mario, un malato tetraplegico, che un anno fa aveva già ottenuto la luce verde per andare in Svizzera – spiega l’attivista milanese – L’ho informato della possibilità di ottenere l’aiuto a morire legalmente in Italia. Ha chiesto al sistema sanitario della regione Marche di essere visitato per verificare le sue condizioni, per potere ottenere l’aiuto al suicidio, me il sistema sanitario si è rifiutato di fare alcunché. Oggi Mario ha denunciato la direttrice dell’Asur perché sta violando da un anno il suo diritto costituzionale: Mario sta subendo una condizione di sofferenza, come una tortura, contro la propria volontà». Esponente dei Radicali, Marco Cappato si è soffermato principalmente sulla poca attenzione che viene posta ai temi come l’eutanasia. «I tavoli di raccolta firme credo che sempre di più si devono trasformare in tavoli di informazione e conoscenza, non solo sull’eutanasia ma anche sugli altri strumenti che sono già legali. Il testamento biologico è legge da quattro anni, ma nessuno ne sa niente».
«In Italia sono stati fatti 200mila testamenti biologici, su 55 milioni circa di maggiorenni – continua Cappato – Non si sa nulla, a parte qualche patito di convegni di bioetica o gli iscritti all’associazione Luca Coscioni o alla Fondazione Veronesi. Per gli altri, le persone normali: o glielo dice il medico o glielo propone qualcuno, altrimenti nessuno va a vedere com’è fatta la legge sul testamento biologico. Che è molto semplice, e dice: se un domani non ti dovessi più trovare in grado di intendere e di volere, puoi decidere adesso qual è la persona a cui affidi le tue volontà, di cui più ti fidi, perché magari non è necessariamente il tuo coniuge o il tuo genitore o il tuo figlio, magari è il tuo amico. E lo scrivi sul testamento biologico – prosegue Cappato -. La legge prevede che ci sia una campagna di informazione, che non è mai stata fatta. Io penso che i tavoli sulla raccolta firme sul referendum per la legalizzazione dell’eutanasia, ora che abbiamo il risultato della quantità delle firme, dovranno diventare sempre di più tavoli di qualità della conoscenza e del dialogo delle persone: sull’eutanasia, sul suicidio assistito, sul testamento biologico, sulle cure palliative, sul diritto di scegliere ciascuno come vuole. Poi, ovviamente, in una condizione di legalità potremmo decidere in modo diverso. Nessuno sarà mai obbligato a fare l’eutanasia o il testamento biologico. I diritti civili hanno la caratteristica che se lo vuoi fare lo fai, se non lo vuoi fare non lo fai».
(redazione Cm, foto Federico De Marco)
Referendum Eutanasia Legale, più di mille firme a Civitanova Arriva Marco Cappato
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C’è un aspetto poco considerato e di solito riguarda proprio quelli che più di altri, vista anche la mancanza di sensibilità, parole come generosità, umanità ecc. sono come bestemmie. Vivono nella più totale miseria umana, nell’illusione di vivere una vita che li gratifica e generosa finché non si ritrovano anche loro con le chiappe per terra. Certo, sono abbastanza fortunati ma non si sa mai, la sventura può essere appena giri il prossimo primo angolo. Credono di essere in grado di intendere o meglio ancora di darla ad intendere e cercano di convincerti su quello che devi volere. Questi mica si suicidano, anzi, vengono profumatamente pagati per dire boiate continue. Normalmente ci riescono meglio quando si trovano davanti persone che per non suicidarsi devono credere in qualcosa ma come diceva il filosofo si nasce e si muore una volta sola.