«Vogliamo rientrare nell’Unione montana»
Tre Comuni scrivono alla Regione

I SINDACI di Valfornace, Monte Cavallo e Castelsantangelo sul Nera hanno rinnovato la richiesta, già avanzata nel 2018 senza successo

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Da sinistra: Mauro Falcucci, Massimo Citracca e Pietro Cecoli

 

di Monia Orazi

Nuova lettera alla Regione Marche per chiedere di intervenire in merito alla richiesta di ingresso nell’Unione montana dei Comuni di Valfornace, Monte Cavallo e Castelsantangelo sul Nera. L’avevano scritta i tre sindaci Massimo Citracca, Pietro Cecoli e Mauro Falcucci alla precedente giunta regionale guidata da Luca Ceriscioli, l’hanno scritta di nuovo alla nuova giunta regionale condotta dal presidente Francesco Acquaroli. I tre comuni hanno chiesto nel dicembre e nel marzo del 2018 di rientrare a far parte dell’Unione montana, da cui erano usciti all’atto della trasformazione da Comunità montana nel 2014, ma da allora non c’è stata mai una risposta ufficiale. Stavolta a scrivere è stato il sindaco di Camerino Sandro Sborgia che ha chiesto un intervento della Regione, in modo che sia data una risposta definitiva alle richieste dei tre Comuni. Così esprime la posizione del Comune di Monte Cavallo, il sindaco Pietro Cecoli: «Per l’ingresso nell’Unione montana noi siamo sempre favorevoli. Va modificato lo statuto che dice che noi Comuni che entreremmo non potremmo votare. Questo non è un esempio di democrazia, non unisce ma divide e noi non contiamo più nulla. Per avere un vigile abbiamo aderito alla convenzione con l’Unione montana dei Monti Azzurri, ci serviamo del canile di Tolentino e per lo sportello attività produttive abbiamo aderito alla convenzione con l’Unione montana di San Severino. Questi questi servizi di fatto non vengono più svolti dall’Unione montana di Camerino. Sarebbe opportuno sapere cosa si vuol fare perché è tempo di unire la montagna».  Gli fa eco Massimo Citracca sindaco di Valfornace: «Ormai è da parecchio tempo che abbiamo presentato richiesta di entrare in Unione montana per dare un segno di unità della zona ricompresa nella vecchia comunità montana. Non abbiamo avuto nessuna risposta. Avevamo già inviato una lettera alla precedente giunta regionale e l’abbiamo rinviata di nuovo alla giunta guidata dal presidente Francesco Acquaroli, per chiedere un intervento della Regione Marche per avere una risposta. Vorremmo entrare con pari diritti rispetto agli altri comuni senza limitazioni di voto. Nessuno ha mai risposto sull’eventualità di rientrare, il comune di Camerino si è reso conto che è meglio stare uniti. Non abbiamo bisogno di ulteriori penalizzazioni, abbiamo già avuto il sisma, la pandemia, stiamo perdendo servizi essenziali,  siamo in attesa di una risposta». Anche il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci ribadisce la necessità di sapere cosa si vuol fare in merito a questa questione: «Noi siamo in attesa abbiamo ri segnalato al presidente regionale Francesco Acquaroli la situazione, inviando una lettera, con cui avevamo già sollecitato la giunta Ceriscioli. La legge regionale entrata in vigore lo scorso gennaio prevede che sia data una risposta alle richieste entro 30 giorni di tempo. L’attuale statuto configura una situazione di disparità di trattamento per i nuovi comuni che entrano a far parte dell’Unione montana. Si tratta di un ente pubblico, tutti devono avere gli stessi diritti. Auspichiamo che ci sia anche una revisione dello statuto, nessuno ci ha mai risposto eppure siamo tutti nello stesso ambito territoriale sociale».



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