Da sinistra: Diego Crovace, comandante della tenenza di Porto Recanati, Ferdinando Falco, comandante provinciale della guardia di finanza e Tiziano Padua, comandante della Compagnia di Civitanova
di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)
Occhiali, giochi per i cani, radioline, console, rasoi regolabarba, cuffiette: c’è ti tutto tra i 74mila articoli sequestrati dalla Guardia di finanza a Civitanova e Porto Recanati. Quello che non c’era, per 19mila pezzi, è il marchio Ce originale, quello che era stato applicato era un marchio che lo imita e che significa China Export. Per altri 55mila prodotti invece mancavano una serie di requisiti tali da renderli non sicuri per chi acquista (ad esempio non venivano indicati i materiali impiegati, l’eventuale presenza di sostanze nocive, i limiti nella destinazione d’uso).
Tutto è cominciato ai primi di giugno quando i militari delle Fiamme gialle della tenenza di Porto Recanati hanno fermato un bengalese in spiaggia. Vendeva occhiali con sopra un marchio Ce. In questo modo magari chi comprava poteva credere che, seppure a prezzo stracciato, quegli occhiali avessero i requisiti di sicurezza fissati dalla Comunità europea. Peccato però che Ce in quel caso significasse China Export.
In più, successive indagini hanno accertato che la protezione dai raggi del sole indicata non era veritiera ma proteggeva molto meno. Da quel controllo i militari della tenenza, guidati dal luogotenente Diego Crovace, hanno proseguito le indagini coinvolgendo la Compagnia di Civitanova, diretta dal capitano Tiziano Padua. I finanzieri sono risaliti alla fonte dei prodotti venduti in spiaggia dal bengalese. I fornitori erano cinque cinesi che hanno la loro attività a Civitanova.
Nei magazzini i finanzieri hanno trovato i 74mila articoli poi sequestrati. Per 55mila si tratta di un sequestro amministrativo, perché si trattava di articoli potenzialmente pericolosi, per 19mila il sequestro è penale. Il bengalese e i 5 cinesi sono stati tutti denunciati per vendita di prodotti con segni mendaci. Per i fornitori c’è stata anche la segnalazione alla Camera di commercio. «Contraffazione e abusivismo sono moltiplicatori di illegalità – ha detto il colonnello Ferdinando Falco, comandante provinciale della Guardia di finanza -, perché sottintendono altri reati come il lavoro nero, l’immigrazione clandestina, l’evasione fiscale. Dobbiamo difendere le aziende che lavorano regolarmente dalla concorrenza sleale». I controlli sulla costa sono stati aumentati per l’estate, secondo le indicazioni del prefetto Flavio Ferdani.
(Ultimo aggiornamento alle 13,10)
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