Corso Cairoli
di Giovanni De Franceschi
Nessuna antenna per telefonini in corso Cairoli, il quartiere ha una valenza storico-architettonica che va salvaguardata. E’ quanto ha stabilito il Consiglio di Stato che con la sentenza del 5 luglio ha rigettato il ricorso presentato dalla Iliad, contro il Comune di Macerata. In particolare la società aveva impugnato l’ordinanza del 9 agosto 2018, con la quale era stata vietata la prosecuzione della attività di installazione di una Stazione radio base al civico 129 di corso Cairoli, praticamente sopra l’edificio della pizzeria “Le casette”. Il progetto prevedeva l’installazione sul tetto dello stabile di un palo in ferro di sei metri, su cui sarebbero state agganciate due antenne alte 150 cm e due parabole di diametro, rispettivamente di 30 cm e 60 cm. Il Comune si era opposto all’installazione perché non compatibile con la normativa urbanistica-edilizia vigente e in particolare col Piano di recupero generale che per corso Cairoli prevede che qualsiasi intervento che vada al di là della normale manutenzione deve essere modulato “sulle caratteristiche dei tessuti edilizi esaminati, senza trascurare le necessità di conservazione degli elementi architettonici salienti”. Per questo una Stazione radio base non sarebbe stata compatibile con il contesto storico architettonico del quartiere. Iliad ha impugnato il provvedimento e il Comune ha difeso le sue ragioni con l’avvocato Luigi Pianesi. Secondo la società il niet del Comune contrasterebbe con le previsioni del “Piano Guida per l’installazione degli impianti di radiocomunicazione”, approvato dal Comune stesso prima del Piano di recupero generale, in cui corso Cairoli è inserito nelle aree dove sono consentite nuove installazioni. Prima il Tar e ora il Consiglio di Stato hanno dato torto a Iliad.
Pierluigi Pianesi
«Va notato – hanno scritto i giudici del Consiglio di Stato – che l’immobile sui cui si intende realizzare la Srb è sottoposto al Piano di recupero generale che richiede, per gli interventi eccedenti l’ordinaria manutenzione, la predisposizione di appositi piani di recupero specifici. Dal piano stesso emerge che la scelta di sottoporre a disciplina di tutela alcune zone del territorio comunale è fondata sulle caratteristiche storico-architettoniche particolarmente significative che caratterizzano dette zone, in particolare quella di corso Cairoli denominata correntemente “Le Casette” proprio per la peculiare presenza in prevalenza di case di piccola dimensione (“basse e strette”). Pertanto, come correttamente ritenuto dal Tar, i due diversi piani operano in ambiti diversi, in quanto il Piano Guida ha effetti sulla localizzazione delle Stazioni radio base (Srb), mentre il Piano di Recupero riguarda la regolamentazione degli aspetti urbanistici del territorio. E’ corretto rimarcare che si tratti di strumenti pianificatori i quali devono essere tra loro coordinati. Tale necessità è riconosciuta dalla giurisprudenza, che evidenzia come il potere urbanistico di governo del territorio possa essere esercitato anche in relazione all’installazione di Srb per consentire il mantenimento di un armonioso e corretto assetto del territorio stesso, proprio perché le Srb rappresentano un elemento visibile dai luoghi circostanti e comportano una alterazione del territorio avente rilievo ambientale ed estetico». Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dall’associazione culturale “Le Casette” presieduta da Pierluigi Pianesi, che ha accolto positivamente anche l’intenzione dell’amministrazione di realizzare in corso Cairoli una sorta di centro commerciale naturale. «L’Associazione – dice il presidente .- esprime soddisfazione per il recentissimo pronunciamento del Consiglio di Stato (ottenuto dall’avvocato “casettaro” Luigi Pianesi per conto del Comune di Macerata) contro l’innalzamento di una deturpante torre telefonica sui tetti delle “Casette” , a tutela del suo ambiente storico-culturale. Ora si auspica che si pensi a realizzare quanto prima un collegamento meccanizzato per i pedoni tra le Casette ed il Centro Storico».
È spettacolare come connessione
a nome dei clienti iliad di macerata ... non vi dico dove dovete andare! grazie proprio!
Una ci sta già cmq...Vodafone
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il buon senso ha prevalso.
Però poi se a le casette lu celulare non pija non ve ‘ncaz…… ete.
Perché tutti i dirigenti della Iliad non fanno richiesta di installare tali antenne sopra le loro ville, se non fanno male alla salute e sono “tanto utili”?