di Laura Boccanera ( foto e video di Federico De Marco)
Tornano a tingersi di azzurro le notti magiche dello sport. Europei al debutto questa sera con Italia Turchia. Dopo un anno di attesa e la sospensione causa Covid, il mondo del calcio riparte con il pubblico negli stadi. Una bella iniezione di normalità nel nome dello sport che torna a contare sull’incoraggiamento dei tifosi.
La nazionale, dopo la delusione per la mancata qualificazione ai mondiali del 2018, ha scelto per la panchina il ct marchigiano Roberto Mancini scelto come volto anche dalla Regione per la campagna di promozione delle Marche. Per la prima volta nella storia gli Europei saranno itineranti e non ospitati da un’unica città. L’attesa è tanta e abbiamo provato a capire se a livello locale anche tornare a guardare le partite in compagnia rappresenta una tappa della ripartenza, intercettando sogni e aspettative sul calcio, sulla nazionale, sui giocatori preferiti. Ma a sorpresa in molti hanno confessato di non seguire lo sport e di non sapere neanche che questa sera l’Italia è al debutto. «Non sono molto appassionato, forse giusto giusto guarderò l’Italia, ma altre partite no, non ci perderò tempo», «cascate malissimo, seguiamo altri sport, calcio proprio zero» racconta un turista milanese in vacanza con la fidanzata in città.
Gian Luca Cocola
Ma c’è anche chi invece è preparatissimo e da ct in pectore sa tutto dei giocatori e della preparazione: è il caso di Gian Luca Cocola, imitatore e tifosissimo della Lazio, nonché collaboratore del sindaco Fabrizio Ciarapica: «l’Italia ha forti probabilità di vincere gli Europei – dice – mi piace molto il centrocampo con questo 4-3-3 e speriamo nella vena realizzativa di Ciro Immobile e confido in Giacomo Raspadori, il Paolo Rossi riveduto e corretto 2.0». In maglia azzurra, già pronto per la partita di stasera un passante si lancia in un pronostico: «Vedo una nazionale forte e motivata e un grande allenatore, giocatore preferito? Risposta obbligata, Belotti, sono del Torino». “Subisce” in qualche modo l’influenza familiare e si lascia convincere a vedere la partita anche una frequentatrice del lungomare: «Sono l’unica donna con tre maschi, marito e figli e la guardo, non obbligata, seguo e commento pure anche se non sono super tecnica». Ad ogni modo, unanime il giudizio su Mancini, orgoglio marchigiano: «E’ un grande uomo, è stato un grande giocatore e ora un grande tecnico».
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