Carcere di Camerino, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) chiarisce al sindaco Sandro Sborgia che l’intenzione non è quella di chiudere il carcere, ma di non riaprirlo nella struttura che lo ospitava prima del sisma e di trovare una nuova sede. A dirlo è lo stesso Sborgia che questa mattina è stato a Macerata dove ha incontrato il procuratore facente funzioni, Claudio Rastrelli e il presidente dell’Ordine degli avvocati, Maria Cristina Ottavianoni dopo la lettera arrivata ieri dal dipartimento in cui si esponeva l’intenzione di chiudere il carcere. «L’estensore della missiva mi ha chiamato – dice Sborgia – e ha precisato che quando parlava di soppressione intendeva che c’è la necessità di individuare un’altra sede, perché quella che lo ospitava prima del terremoto non garantirebbe situazioni sicure. Il carcere rientra nelle opere della ricostruzione e il comitato per l’edilizia penitenziaria si era già espresso favorevolmente a una nuova struttura, il modello di cui si parla è un nuovo carcere da cento posti a basso impatto di vigilanza». Il sindaco comunque questa mattina ha incontrato procuratore e presidente dell’Ordine degli avvocati e entrambi «si sono detti d’accordo che è fondamentale mantenere il carcere, che è l’unico in provincia». Il carcere di Camerino al momento è chiuso perché il palazzo del ‘400 che lo ospitava è rimasto danneggiato dal terremoto. Ora l’obiettivo è arrivare alla costruzione di una nuova struttura.
(Gian. Gin.)
Lettera per chiudere il carcere «Inaccettabile, va ricostruito Sarebbe l’ennesima batosta»
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