Il cinghiale avvistato sul lungomare sud di Civitanova
«La presenza di un cinghiale sul lungomare ci ricorda, qualora ce ne fosse ancora bisogno, i profondi squilibri ambientali a cui stiamo assistendo. La situazione della fauna selvatica è emergenziale da anni e crediamo sia ormai evidente anche a coloro che non se ne erano accorti e a quanti, negli anni, hanno cercato di minimizzare». È la denuncia di Coldiretti Macerata dopo l’avvistamento dei giorni scorsi dell’animale a spasso sul lungomare di Civitanova (leggi l’articolo). «Nel corso di questi mesi si è perso tempo impedendo l’uscita di selezionatori perché sono stati equiparati all’attività venatoria proibita durante il lockdown – spiega Giordano Nasini, direttore di Coldiretti Macerata – la selezione è invece un servizio funzionale al riequilibrio degli habitat messi a rischio dal numero troppo elevato di ungulati, alla protezione delle attività agricole che ogni anno devono fare i conti con i raccolti distrutti e anche all’incolumità dei cittadini». Selezione che, per quanto riguarda i piccioni, vede la provincia di Macerata davvero nei guai: è la più produttiva nella coltivazione del girasole (il 35% degli ettari marchigiani) ma priva di operatori faunistici opportunamente formati. Proprio la coltivazione del girasole è la più danneggiata dall’eccessivo numero di piccioni: circa l’80% dei danni causati da questa specie in agricoltura, secondo dati del Piano Faunistico regionale. Coldiretti Macerata ha sollecitato la Regione affinché siano organizzati quanto prima corsi ad hoc per formare gli operatori e l’attivazione della caccia in deroga per piccioni, storni e tortore.
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