Luca Paoletti, Giorgio D’Orazio, Fabio Corvatta, Antonio Bravi, Rita Soccio, Domenico Guzzini e Gianni Niccolò
di Luca Patrassi
Una grande mostra di arte contemporanea sarà il pezzo forte degli eventi espositivi recanatesi dell’estate, debutto il 29 maggio alle 18 alla Galleria Guzzini. Un luogo di culto, non solo per i recanatesi, come l’aula magna del Comune è stata teatro oggi della presentazione della mostra “Arte per il bene comune nel segno di Joseph Beuys”. Il segno artistico di Joseph Beuys, nel centenario della nascita, fa da elemento di richiamo ad un evento che ha messo insieme un centinaio di artisti, collezioni, critici ed umanità varia che hanno donato altrettante opere per una iniziativa benefica a sostegno di Dematepa, associazione di medici volontari che si occupano di telemedicina e di assistenza sanitaria alle persone in difficoltà nei paesi meno dotati di servizi del nostro territorio.
Una rete benefica che mette insieme competenze e sensibilità per rendere omaggio e dare sostegno concreto alle donne e agli uomini che in tempo di pandemia si spendono per dare assistenza a chi è in difficoltà. L’idea di un evento benefico, capace di attrarre risorse, è nata dalla baronessa Lucrezia De Domizio Durini che ha seguito l’evolversi organizzativo mettendovi infine anche una firma concreta con la donazione di numerose e importanti opere di artisti contemporanei. Lo stesso impegno che è arrivato dall’imprenditore Domenico Guzzini, attento nel sostenere le azioni solidali che si sviluppano nel territorio. Sono parte integrante del progetto Confindustria Macerata. Il Comune di Recanati, il museo di Villa Colloredo Mels di Recanati e l’associazione Paesaggio dell’Eccellenza.
La mostra rispecchia e rispetta i concetti fondamentali dell’opera del maestro tedesco Joseph Beuys: la collaborazione libera e solidale, Il rispetto dell’uomo e della nostra madre natura, l’unità nelle diversità. L’allestimento nello spazio della Galleria Civica Guzzini a Recanati darà al visitatore atmosfere suggestive, impressioni e sensazioni di infinito e di trascendenza toccando i sentimenti a seconda della propria sensibilità e del desiderio di comprensione. Allestimento in corso d’opera e curato dal referente artistico della mostra Giorgio D’Orazio, presente alla presentazione di oggi svolta in aula magna. Quell’aula magna realizzata nel primo centenario della nascita di Giacomo Leopardi ed inaugurata da una conferenza di Giosuè Carducci. Ieri non c’era Carducci, ma quel luogo sacro ha ospitato la presentazione di un evento in cui comunque aleggia lo spirito dell’arte senza confini. C’erano, a far da padroni di casa, il sindaco di Recanati Antonio Bravi e l’assessore Rita Soccio, poi Domenico Guzzini, Fabio Corvatta, presidente di Dematepa e Giorgio D’Orazio che hanno raccontato contenuti e finalità della mostra ed ancora per Confindustria Macerata il presidente dei metalmeccanici Luca Paoletti, il direttore Gianni Niccolò e la referente della comunicazione Manuela Berardinelli. Un centinaio le opere donate che saranno vendute a un prezzo simbolico, al di sotto della quotazione di mercato dei singoli artisti, per consentire a tutti di dare il proprio contributo. Contributo che andrà alla causa di Dematepa che, sostenuta inizialmente dalle donazioni importanti di Confindustria e di Domenico Guzzini, come ha sottolineato Fabio Corvatta «vuole mettere a disposizione di chi ha bisogno le professionalità dei medici volontari che operano senza avere alcun interesse economico o personale, solo la volontà di dare al prossimo in difficoltà le competenze ottenute in decenni di lavoro».
Un lavoro iniziato da diversi mesi e che «ha permesso di tenere il paziente il più possibile a casa evitando ricoveri e il rischio di ulteriori contagi. Un aspetto non secondario è che si investe nella formazione nel campo della telemedicina che può diventare una opportunità occupazionale. In ogni caso un bel messaggio dato all’esterno, di attenzione alle persone in difficoltà e di supporto nelle realtà territoriali più disagiate». In questi primi mesi di attività sono state 250 le persone seguite, cento i casi dei pazienti che sono stati pubblicati su riviste scientifiche. «Vogliamo dare sostegno alle realtà territoriali meno dotate di servizi anche una volta finita l’emergenza Covid» ha rilevato infine Corvatta. Domenico Guzzini ha raccontato come l’appuntamento benefico è nato: «una bella storia, nata e vissuta con degli amici uniti dall’impegno per il sociale. La volontà della baronessa di appellarsi al mondo dell’arte per un’iniziativa filantropica ha trovato cento risposte positive e si è indirizzata al sostegno di quella associazione le cui finalità mi erano state presentate dall’amico Fabio (Corvatta). Poi c’è stato l’impegno di altri amici, tra questi mi piace ricordare Corrado Dominelli, scomparso di recente». Cento nomi, cento risposte solidali: troppi per elencarli tutti, ma ci sono i protagonisti della vita culturale italiana, magari qualcuno, vicino anche territorialmente, se ne può anche citare: Gino De Dominicis e Pio Monti.
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