Orto sul Colle dell’infinito
Tornano il 15 e 16 maggio le Giornate di primavera organizzate dal Fondo ambiente italiano (Fai), che ha ricevuto la Targa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Coraggio, orgoglio e generosità sono le caratteristiche che rappresentano lo spirito della 29esima edizione dell’evento, un’occasione imperdibile per conoscere l’inestimabile patrimonio culturale d’Italia e un grande momento di incontro tra la fondazione e tutti gli italiani.
Le Giornate Fai di primavera sono il primo grande evento nazionale dedicato ad arte e cultura organizzato dopo l’ultimo periodo di lockdown, anche nelle Marche. In tutto il territorio nazionale la fondazione conta 600 luoghi in 300 città e 19 Regioni, molti dei quali poco conosciuti o accessibili in via eccezionale, visitabili in totale sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti.
I posti disponibili per le visite sono limitati e la prenotazione è obbligatoria sul sito www.giornatefai.it fino a esaurimento posti disponibili ed entro la mezzanotte del giorno precedente la visita. Il catalogo dei beni visitabili è disponibile sul sito. La realizzazione dell’evento dipenderà dal colore delle regioni nella settimana del 10 maggio, che presumibilmente per le Marche rimarrà il giallo.
Nelle Marche sono 61 le aperture, 55 i beni, 19 le località a cura di 5 delegazioni, 6 gruppi Fai e 6 gruppi Giovani. Nell’ultima edizione, risalente al 2019, le Marche segnarono il record di visitatori: oltre 55.000 visitatori negli 80 beni aperti in tutta la regione.
Porta dei Tassi a Cingoli
La delegazione di Macerata segnala, tra le diverse proposte, la “Passeggiata verso il centro storico di Cingoli”. Il percorso sarà guidato da giovani esperti conoscitori del territorio e si snoderà lungo i viali Gino Valentini, i giardini pubblici, i viali della Carità e il parco delle Pietre Vive, Porta dei Tassi, via della Polisena e il quartiere dello Spineto, costeggiando i palazzi nobiliari tra gli altri Palazzo Puccetti fino ai resti dell’antica Sinagoga e al “Restauro Aperto” nella Chiesa di Santo Spirito, prestigioso luogo sacro le cui origini risalgono alla metà del 300.
Interno della cattedrale San Flaviano a Recanati
A Recanati sarà possibile visitare l’Orto delle monache sul Colle dell’infinito o partecipare a “Recanati al tempo della fiera“, un percorso che si sviluppa dal parco di Villa Colloredo Mels (dove si trovava il cimitero ebraico) verso via Campo dei Fiori e via Falleroni ricca di palazzi nobiliari, attraversando la Loggia dei mercanti punto centrale dell’antica fiera per poi terminare nell’antica piazza dove si trovava la Confraternita dei mercanti.
Riaprirà per l’occasione anche la cattedrale di San Flaviano nel quartiere di Monte Volpino. Con le sue vedute degli Appennini e del mare Adriatico e vicina al parco di villa Colloredo Mels, la cattedrale rappresenta un luogo da scoprire e di grande fascino. All’interno si potrà vedere l’antico Episcopio e il museo Diocesano con alcune straordinarie opere di età medievale.
Alessandra Stipa – Presidentessa Fai Marche
«Il Fai, esattamente come tutti i cittadini e il mondo lavorativo, ha sofferto profondamente – dichiara Alessandra Stipa, presidentessa Fai Marche – Ora è di nuovo primavera e torniamo ad avere una speranza. Abbiamo spostato le date al 15-16 maggio, insieme alla fioritura delle rose, come diceva la canzone di Di Giacomo. Sono 61 le aperture nelle Marche, in numero inferiore al solito; sfioravano gli 80 negli anni precedenti. Ma è l’inoppugnabile testimonianza della solidità e del coraggio dei cittadini-volontari marchigiani che si sono adoperati, nonostante il Covid, per organizzare al meglio le visite di beni selezionati con cura; dell’adesione coraggiosa di docenti e studenti-ciceroni e della generosa disponibilità di personalità del mondo culturale locale, di docenti di storia dell’arte e di guide professionali che racconteranno alcuni dei beni.
«Queste Giornate di primavera rappresentano un grande segno di rilancio e ripartenza, di speranza di normalità – afferma l’assessora regionale alla Cultura, Giorgia Latini – Sono il segnale positivo che tutti aspettiamo e non solo per la riscoperta di luoghi e beni culturali ma anche perché hanno un valore aggiunto: il costante coinvolgimento da parte del Fai del mondo della scuola, docenti e studenti che insieme animano le Giornate del Fai come ciceroni. E’ molto importante, e di più in questo momento, dare alle nuove generazioni la consapevolezza e il senso di appartenenza del patrimonio che li circonda e contemporaneamente renderli protagonisti di un rinascimento. Non dobbiamo più tornare indietro alle chiusure, abbiamo la necessità della cultura che è la cura dell’anima insieme alla bellezza»
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