di Gianluca Ginella
Un blitz in un casolare, con il ritrovamento di una mega piantagione, ha portato a successive indagini con tredici persone indagate a vario titolo. Il blitz era stato fatto dalla Guardia di finanza il 9 gennaio del 2018 e venne arrestato il custode (per il quale si procede separatamente). Oggi tra gli imputati c’era la persona che secondo l’accusa aveva realizzato la coltivazione di marijuana (480 piante trovate). Si tratta di Lorenzo Castignani,30 anni, di Civitanova, in provincia titolare di un paio di negozi di cannabis light (tra le contestazioni ci sono anche dei prodotti trovati nei negozi). Per quanto riguarda la piantagione, l’accusa gli contesta anche il furto di energia elettrica perché venne trovato un allaccio abusivo per alimentare l’impianto di illuminazione e riscaldamento della coltivazione illecita. Un furto che, continua l’accusa, si aggira sui 100mila euro.
Tra le accuse c’è anche la cessione di due chili di marijuana. Questo viene contestato sempre a Castignani, e poi a suo padre, Primo Pietro Castignani, 74 anni, Civitanova, (che per l’accusa avrebbe fornito la connivenza alla detenzione dello stupefacente), a German Rodrigo Schteingara, 33 anni, argentino, (a cui sarebbero stati ceduti i due chili e che poi li avrebbe a sua volta venduti ad altri due imputati, German Diego Trobiani, 36, argentino, residente a Civitanova, e Giuseppe Turnacco, 32, di Maddaloni, domiciliato a Civitanova. I fatti risalgono al 2018. Si parla poi di una cessione di 118 grammi di marijuana (con principio attivo di 11,93 di thc) che viene contestata a Thomas Celiberti, 42 anni, di Monza, Cristina Elena Nedelcu, 47, romena, e Claudio Carletti Castelli, 28 anni, di Ancona. Inoltre a Celiberti, Nedelcu, e al 28enne Oleh Lytvyn, ucraino, viene contestato lo spaccio di 750 grammi di marijuana. Sostanza da cui si potevano ottenere, dice l’accusa, 2.251 dosi.
Per quanto riguarda la cannabis light l’accusa contesta a Lorenzo Castignani, Alfonso Nicosia, 54, di Palermo, Norma Angela Aguero, 55, argentina, a Lorenzo Renzi, 31, di Civitanova, e a Ivan Gaetano Schteingara, 34, argentino, residente a Porto Recanati, di avere detenuto 3,1 chili di marjiuana che al momento del sequestro aveva un thc tra lo 0,51 e lo 0,59% (percentuale, dice l’accusa, che poi si era ridotta, a seguito del passare del tempo e del normale deperimento del principio attivo).
A Primo Pietro e Lorenzo Castinagni viene poi contestato di aver coltivato nel giardino di casa 99 piante di cannabis sativa. Infine a Lorenzo Castignani viene contestato di aver detenuto (nel giugno 2019) nel negozio Indoornova di Macerata 76 grammi di hashish suddivisi in 4 confezioni, con un principio attivo tra lo 0,1 e lo 0,62 di thc e sei barattoli di infiorescenze di marijuana essiccate del peso di 493 grammi con thc tra lo 0,05 e lo 0,62.
Mentre nel negozio Indoornova di Piediripa erano stati trovati pollini e infiorescenze (prelevale in otto campioni) risultate avere un thc tra lo 0,12 e lo 0,58. Oggi le posizioni di alcuni imputati sono state stralciate. A tre non era arrivata la notifica dell’udienza (Nedelcu, Celiberti e Trobiani). Altri tre hanno chiesto il rito abbreviato (Carletti Castelli, Turnacco e Lytvyn). Per questi sei l’udienza è stata rinviata al 14 luglio. Per tutti gli altri udienza il 23 giugno in cui il gup deciderà se rinviare a giudizio o meno gli imputati.
Gli imputati contestano in toto le accuse. Ad assisterli, tra gli altri, gli avvocati Domenico Biasco, Emanuele Senesi, Carlo Alberto Zaina, Silvia Panico, Massimiliano Wolf, Fabio Cassisa, Renato Codiglia.
Blitz nel casolare della marijuana: sequestrate 500 piante Arrestato il custode (VIDEO)
Commenti disabilitati per questo articolo