Un giro d’affari di 100mila euro in spaccio di eroina. Sul telefono un “pacchetto clienti” di 32 persone. La Guardia di finanza di Civitanova ha arrestato (disposta la misura dei domiciliari) un 26enne tunisino residente a Civitanova ritenuto il responsabile di 2827 episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, per oltre un chilo di eroina venduta. L’arresto è l’apice di un’intensa attività investigativa delle Fiamme gialle iniziata la scorsa estate, anche a seguito di quanto concordato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in tema di rafforzamento del contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, e in cui è finito il pusher 26enne. In quell’occasione fu controllato lo spacciatore tunisino e sequestrato denaro contante per oltre 2mila euro e un telefono cellulare. E’ proprio dal telefono che i militari della compagnia di Civitanova guidata dal capitano Tiziano Padua hanno cominciato analisi approfondite con azioni d’intelligence mirate. Dall’esame del traffico telefonico sul cellulare dell’indagato e l’elaborazione dei dati acquisiti dagli operatori telefonici, le Fiamme gialle hanno individuato i soggetti ritenuti potenzialmente in rapporto con il pusher riuscendo a ricostruire un “pacchetto clienti” composto da 32 persone. Quantificate in 2.827 le cessioni attribuite all’uomo, per un totale di oltre un chilo di eroina e un giro d’affari di quasi 100mila euro. I risultati dell’indagine sono stati posti al vaglio della magistratura e il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai finanzieri nella tarda serata di ieri. L’importo ricostruito, derivante dalle cessioni dello stupefacente, sarà debitamente sottoposto a tassazione ai sensi del decreto legislativo 537 del 1993 che disciplina l’imposizione fiscale dei proventi illeciti.
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mi raccomando le tasse, non la confisca di tutti i suoi averi (che ovviamente sono frutto anche delle tasse non pagate!!!)
Questa faccenda non mi è chiara. Una volta pagato le tasse il guadagno rimarrebbe pulito come se derivasse da un lavoro legale.
Sarà uno dei tanti, troppi immigrati che è stato “salvato” nel Mediterraneo dalle diverse navi ONG da alcuni giorni sotto inchiesta dalle Procure siciliane per ipotesi di reato quali: favoreggiamento di immigrazione clandestina, violazione delle norme del codice della navigazione, “soccorsi” concordati con gli scafisti trafficanti di esseri umani, falso ideologico in atto pubblico, trasbordo di clandestini da una nave container danese previo pagamento di una ingente somma pretesa dalla nave ONG per poi scaricarli in Sicilia ed altro…