Il sindaco Sandro Parcaroli
«Come in precedenti occasioni e successivamente alla sonora sconfitta elettorale subita alle ultime elezioni comunali il capogruppo del Pd Narciso Ricotta si lascia andare a esternazioni generiche, superficiali e per di più offensive nei confronti dell’amministrazione comunale di Macerata dettate, evidentemente, da un livore non ancora sopito. Invece di tranquillizzare e rassicurare le persone che vivono ogni giorno con la malattia e con i problemi socio-economici legati alla crisi in atto c’è chi fa affermazioni distorte e lontane dalla realtà». A dirlo sono il sindaco Sandro Parcaroli e il consigliere delegato alla Sanità, il dottor Giordano Ripa, dopo l’intervento del capogruppo Pd sulla riorganizzazione delle sedute operatorie nell’ambito dell’Area Vasta 3. Ricotta aveva accusato l’amministrazione Parcaroli di essere succube della Regione in materia di sanità e di accettare senza batter ciglio tutte le scelte: il pareggio degli interventi chirurgici tra l’ospedale di Macerata e quello di Civitanova, e il blocco del nuovo ospedale provinciale alla Pieve.
Il consigliere con delega alla Sanità Giordano Ripa
«Tutte le difficoltà attuali nel garantire il numero delle sedute operatorie secondo le modalità precedenti alla pandemia – spiegano Parcaroli e Ripa – nascono dal fatto che fin dall’inizio della stessa (marzo 2020) il personale medico rappresentato da anestesisti-rianimatori impegnato nelle varie strutture Covid è stato reclutato dai tre ospedali dell’Area Vasta 3 (Macerata, Civitanova, Camerino) con conseguente contrazione delle normali attività chirurgiche nei tre poli ospedalieri a eccezione delle urgenze, che sono state sempre garantite, e delle priorità riservate ai pazienti con malattie oncologiche, anch’esse garantite. Di contro sono cresciute le liste di attesa per tutte le altre classi di priorità chirurgica (B-C-D) nei tre ospedali. In coincidenza della seconda ondata di pandemia emersa lo scorso autunno è stato attivato il Covid center a Civitanova, struttura altamente funzionale dal punto di vista strutturale ma aperto senza che la precedente Giunta regionale avesse provveduto a pianificare il necessario apporto di personale», sottolineano il sindaco e il delegato funzionale alla Sanità.
Giordano Ripa e Sandro Parcaroli
«Entrando nello specifico, in data 16 giugno 2020, con la determina n. 751 (comma 1 e 2) – continuano sindaco e consigliere – la precedente Giunta regionale deliberava il potenziamento della rete ospedaliera (incremento rispettivamente di posti letto di terapia intensiva e semi intensiva) dimenticando completamente l’Area Vasta 3. Per di più nella stessa determina venivano indicati i locali del Covid-center di Civitanova, dove tuttora sono operativi esclusivamente medici reclutati nell’Area Vasta 3, quale “sito da destinare alla realizzazione di una struttura ospedaliera temporanea per la gestione dell’emergenza Covid-19”. Struttura che, viene specificato nella determina, resta disponibile “fino al termine del periodo emergenziale”. Dunque una doppia beffa in quanto, al termine dell’emergenza, alle altre strutture ospedaliere regionali rimarranno i posti letto e l’Area Vasta 3 non avrà nulla dopo aver inoltre garantito la presenza di personale sanitario pluri-specialistico e, in particolare, anestesisti-rianimatori. Tutto questo lo abbiamo ereditato dalla precedente Giunta regionale e, lo scorso giugno, non ci sembra che l’allora Amministrazione comunale abbia fatto sentire la sua voce». Quindi Parcaroli e Ripa parlano della riunione in cui si è parlato della riorganizzazione degli interventi chirurgici.
Narciso Ricotta
«Proprio per il perdurare della necessità di tenere ancora aperto il Covid-Center e riorganizzare, al contempo, l’attività chirurgica è stato affrontato il problema della riorganizzazione delle sedute operatorie lo scorso giovedì 18 in una riunione avvenuta a Civitanova – osservano Parcaroli e Ripa – Noi siamo venuti a conoscenza delle tematiche affrontate nel corso della riunione e delle proposte riorganizzative sabato 20 e quindi a distanza di meno di 48 ore. Accusarci di essere succubi delle decisioni e silenti davanti alla questione quando sono passati appena due giorni è proprio di una strumentalizzazione politica del tutto fuori luogo. Stiamo infatti valutando, attraverso necessari approfondimenti e riunioni, quanto emerso, e ci risulta che seguiranno ulteriori incontri tra la direzione dell’Area Vasta 3 e i professionisti chirurghi direttamente interessati alla problematica. L’amministrazione vigilerà attentamente sui successivi passaggi relativi alla riorganizzazione delle sedute operatorie. Questo modo di fare politica è aberrante tenendo conto che c’è chi invece di tranquillizzare e rassicurare le persone che vivono ogni giorno con la malattia e con i problemi socio economici legati alla crisi in atto fa affermazioni distorte e lontane dalla realtà con il risultato di provocare apprensioni e disagi alla popolazione – aggiungono Parcaroli e Ripa – Noi rimaniamo ben distanti da questo modo di far politica. Infine, in riferimento alla costruzione dell’ospedale di Macerata, ribadiamo per l’ennesima volta che, opportunamente, secondo noi, la Giunta regionale ha bocciato il progetto di costruire un ospedale unico nell’Area Vasta 3 mentre abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che sarà costruito a Macerata un ospedale nuovo di alto livello accanto alla riorganizzazione della rete sanitaria territoriale distrutta dalle precedenti amministrazioni – concludono Parcaroli e Ripa – Ritornare sistematicamente su questo argomento significa non avere argomentazioni politiche costruttive».
«Sanità, Comune succube della Regione E Macerata viene trascurata»
Ottimo lavoro grazie Sindaco Sandro Parcaroli e al consigliere Lega delegato alla sanità Dott. Giordano Ripa
Vorrei precisare che non è l'ospedale di macerata ma l'ospedale provinciale in macerata che dovrebbe servire un comprensorio ben più grande della "città" di macerata.
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Ancora una volta la sinistra deve stare zitta e non ha capito che ha avuto una grandissima batosta elettorale e ancora critica.
Carancini in regione e Ricotta in comune stanno inanellando oramai da tempo polemiche non solo sterili, ma che gli si ritorcono pure contro.
Nemmeno astuti sono.