Perché l’inglese rischia di non essere più una delle lingue ufficiali dell’UE?

- caricamento letture

Photo-by-Christian-Lue-on-Unsplash

Il referendum che si è tenuto nel Regno Unito il 23 giugno 2016 ha portato con sé conseguenze che potremmo definire straordinarie, visto che non era mai successo prima che un Paese facente parte dell’UE decidesse di uscirne. Fra le prime conseguenze che si sono poste all’attenzione di tutti, soprattutto di chi si accinge a studiare l’inglese – vi è l’ammissione o meno di quest’ultima come lingua ufficiale delle istituzioni europee.

La situazione della lingua inglese pre – Brexit

Fino al 2016, le lingue ufficiali dell’Unione Europea erano 24. Fra esse, però, le lingue utilizzate maggiormente per tutte le comunicazioni ufficiali dagli organi dell’UE erano inglese, tedesco e francese. Tale affermazione è facilmente verificabile: basti pensare a tutti i discorsi e gli interventi realizzati dal presidente della Commissione Europea, che vengono enunciati in tutte e tre queste lingue.

Le prime reazioni al risultato della Brexit

Il 27 giugno, a Brexit conclusa, diversi europarlamentari hanno definito l’inglese come lingua da estromettere dal ventaglio di lingue ufficiali. Infatti, se è vero che ogni nazione dell’UE ha diritto a avere una lingua ufficiale è anche vero che Malta e Irlanda, in cui l’inglese è comunemente utilizzato, nell’ufficializzare la propria lingua hanno preferito rispettivamente il maltese e il gaelico all’inglese. C’è anche da dire che, quando Malta e Irlanda sono entrate nell’Unione Europea, l’inglese era già presente fra le lingue ufficiali, quindi queste nazioni hanno optato per le loro lingue secondarie. La possibilità di escludere l’inglese dalle lingue ufficiali di Bruxelles può spaventare tutti coloro i quali hanno scelto, come unica lingua aggiuntiva a quella madre, proprio la lingua britannica, come ad esempio i giornalisti.

La lingua inglese verrà esclusa dalle lingue ufficiali dell’UE?

Affinché la lingua inglese sia estromessa dalle lingue ufficiali dell’UE il Consiglio europeo deve prendere una decisione unanime in questo senso. Infatti, il Trattato sul funzionamento Europeo, all’articolo 342 prevede che il Consiglio ha facoltà di aggiungere lingue ufficiali in occasione dell’allargamento ad altri paesi e di eliminarle, ma per farlo il voto deve essere condiviso all’unanimità da tutti i 27 Paesi che ne fanno parte. Con ogni probabilità ciò non avverrà, soprattutto perché l’inglese risulta la lingua più studiata e utilizzata in tutti i Paesi dell’Unione, oltre che la più diffusa fra i parlamentari di lingue differenti. L’uso dell’inglese, quindi, anche dopo l’uscita dall’UE potrebbe trasformare questa lingua in un idioma neutrale adoperato dalla Comunità nelle sue comunicazioni ufficiali.

Quali sono le alternative?

Fra le alternative all’inglese, la lingua più gettonata è il francese. Sono soprattutto i belgi e i francesi a spingere verso questa scelta: d’altronde il francese è la lingua utilizzata dal 12% dei cittadini europei, per i quali essa è la lingua madre. Ad essi si aggiungono i tedeschi: se da un lato i tedeschi potrebbero appoggiare la scelta della lingua francese, diffusa anche nel mondo germanico, potrebbero anche avanzare la richiesta di scegliere come lingua ufficiale proprio la loro, visto che il tedesco è la lingua madre del 16% della popolazione europea. Infine, c’è anche l’italiano: esso rappresenta la seconda lingua madre dell’Unione, parlata dal 13% della popolazione.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X