Pronto soccorso, poco personale
e si allungano le attese
Macerata e Civitanova sempre pieni

SANITA' - I presidi destinati all'emergenza da mesi sono alle prese con la seconda ondata. La situazione e i dati dalla costa all'entroterra. L'Asur aveva fatto avvisi pubblici per selezionare medici per i reparti d'urgenza, ma dopo che la graduatoria era stata stilata (almeno 2 mesi fa) non si è mosso più nulla

- caricamento letture
covid-ospedale-macerata-pronto-soccorso-container-6-325x244

Il pronto soccorso di Macerata

 

di Luca Patrassi

Ai tempi del Covid le strutture sanitarie non sono in cima ai desideri ed ai pensieri dei cittadini. Non lo sono i reparti di maggior richiamo, volontario e meno, per chi è alla ricerca di visite, controlli ed esami, ancor meno quello in cui si va, o si andava, esclusivamente per cause di forza maggiore, un trauma o on malessere. Il Pronto soccorso ai tempi del Covid sembra un avamposto per supereroi, sia che venga visto dalla parte degli operatori sanitari che da quella degli utenti. Nel particolare chi ha avuto un approdo recente in uno dei Pronto soccorso della rete ospedaliera maceratese, in particolare a Macerata e a Civitanova, ha visto situazioni inedite perfino in strutture come quelle citate oggetto di un restyling recente ed anche già esposte, prima del Covid, a prestazioni giornaliere degne di una linea continua in fabbrica. Già, medici ed operatori sanitari in prima linea, ma anche in seconda, in terza e nelle retrovie. Bene, tutti bravi ed applausi in particolare nella prima ondata. Bravi, e da applausi, anche nella seconda ondata. Di diverso, appunto c’è che nell’ondata bis si trattava di contagi annunciati rispetto ai quali ci si poteva attendere, da parte dei vertici di governo e dei tecnici, organizzazioni frutto della esperienza fatta. Bene, chi entra, in questi ultimi giorni un po’ meno, nei Pronto soccorso di maggior riferimento in provincia (Macerata in prima battuta e subito dietro Civitanova) vede pazienti che stazionano per giorni. In attesa di un posto letto nei Reparti di destinazione. Operazione complicata per via del Covid, “piazzare” un paziente è operazione di rilievo, si tengono d’occhio perfino le uscite per sistemare chi è in attesa al Pronto Soccorso. C’è, come dire, l’impressione che al di fuori del Covid funzioni solo l’ultra emergenza, Oncologia e dintorni per intendersi.

ospedale-pronto-soccorso-civitanova-FDM-3-325x227

L’ospedale di Civitanova

L’interesse però è legato ai Pronto Soccorso che, anche in tempi di pandemia, è il primo contatto con gli ospedali. Prima del Covid i numeri dicevano che il 90% delle prestazioni erano eseguite a Macerata e a Civitanova dal personale, a prezzo di grande impegno e di grande sacrificio. “Prendi due e paghi uno”, nel senso che chi lavora nei reparti a maggiore intensità di prestazioni lo fa nonostante la busta paga sia la stessa di chi opera con ritmi più blandi e con minori rischi. Oltre ai rischi legati al contagio, almeno fino a quando il personale non è stato vaccinato, e al controllo di chi – pazienti e familiari – entra ed esce da luoghi a rischio senza avere bene in mente le regole da rispettare, c’è intatto, anzi aumentato, il problema degli organici e dei turni da garantire con numeri esigui. La giunta regionale, approdata da pochi mesi al governo, ha già detto e ribadito di voler guardare alla medicina territoriale e di voler garantire i servizi anche ai cittadini che vivono nei territori disagiati. Mentre i manager dell’Asur sono al lavoro per dare concretezza a questa linea politica, resta la logica pentastellata dell’uno vale uno, un medico è uno, un infermiere vale per uno e così l’oss. Quindi, paradossalmente, per continuare sulla logica di servizi garantiti nel territorio si sta correndo il rischio di esporsi al contraccolpo: chi entra al Pronto Soccorso dell’ospedale di Camerino come nei Punti di primo intervento di Recanati, San Severino, Tolentino o nei locali di Matelica quasi quasi viene accolto sulla porta dall’equipe e fatto entrare in sala con un’accoglienza esclusiva, chi entra in ospedale a Civitanova e a Macerata, se non è in codice rosso, può attendere svariate ore per la visita. Poi, ai tempi del Covid, se è grave, può veder passare qualche giorno nella speranza di vincere la lotteria del ricovero. Fino a qualche giorno fa, senza fare il giro degli ospedali della provincia, sconsigliabile in questi giorni, per vedere i numeri degli accessi nei vari Pronto soccorso e nei punti di Primo intervento era sufficiente scaricare un’App, “Pronto Soccorso Marche”, operazione partita un paio di anni fa con l’obiettivo di informare gli utenti sullo stato dei vari reparti ed evitare magari la fila nei limiti del possibile. In realtà ha funzionato solo per l’Av3 e per l’ospedale di Senigallia dove pure nei giorni scorsi si è levata autorevole e forte la levata di scudi dei vertici medici per chiedere il potenziamento dell’organico.

covid-ospedale-macerata-pronto-soccorso-container-3-325x184

Il pronto soccorso di Macerata

Comunque ecco alcuni dati visionati dal 22 al 27 gennaio scorsi. Alle 21 del 22 gennaio la situazione nei Pronto Soccorso: Camerino aveva zero utenti in attesa ed uno in visita, Civitanova zero in attesa e 23 in visita, Macerata due in attesa e 33 in visita. Punti di primo intervento: San Severino e Tolentino 00 che sta per zero in attesa e zero in visita, un paziente in visita a Recanati. Un punto di assistenza medica c’è anche a Matelica ma nei giorni, e negli orari, presi in esami la App ha sempre registrato uno zero. Il 23 gennaio il dato è preso alle 10 e alle 18. Ospedali Camerino non ha pazienti in attesa e rispettivamente 4 e 1 in visita, Civitanova ha 3 pazienti in attesa al mattino e due alla sera mentre in visita sono rispettivamente 22 e 17, Macerata regista un 2 e 12 in attesa e rispettivamente 35 e 25 in visita. Per i Punti di primo intervento l’attesa registra un pieno di zero e numeri tendenti dallo zero a due per i pazienti in visita. Quando ai codici Macerata in serata ha cinque codici rossi (in pericolo di vita) e Civitanova due. Il 24 alle 12 Camerino ha zero pazienti in attesa e cinque in visita, Civitanova uno in attesa e 18 in visita ( due dei quali rossi), Macerata 4 in attesa e 36 in visita, 4 dei quali rossi. Nei ppi l’unico che ha pazienti in visita è San Severino con due, in serata a Camerino zero in attesa e 4 in visita, a Civitanova uno in attesa e 19 in visita, a Macerata 5 in attesa e 28 in visita.  Il 25 alle 13: Camerino 0 in attesa e 6 in visita, Civitanova 3 e 21, Macerata 6 e 39. Nei Ppi una sola presenza, a San Severino. Alle 19: Camerino uno in attesa e 5 in visita, Civitanova otto in attesa e 21 in visita, Macerata 8 in attesa e 26 in visita. Nei Ppi una presenza a Tolentino e a Recanati. Il 26 gennaio. Camerino alle 14 zero in attesa e 4 in visita, Civitanova due in attesa e 19 in visita, Macerata 5 in attesa e 23 in visita. Nei Ppi uno a Recanati e due a San Severino. Alle 18 a Camerino 0 e 3, a Civitanova 4 e 16, a Macerata 10 e 27. Nei Ppi due presenze a San Severino, gli altri 00. Ultimo giorno di rilevazioni possibili via App Pronto Soccorso Marche è il 27 gennaio: alle 13 Camerino 0 e 4, Civitanova 7 e 20, Macerata 5 e 35. Nei Ppi nessuno in attesa, due in visita a Recanati e tre a San Severino.

ambulanza-pronto-soccorso-macerataPer ovviare al problema dei numeri e degli organici di recente l’Asur aveva proceduto ad avvisi pubblici per la selezione di medici, anche non specialisti, da destinare ai reparti di Medicina di Urgenza. Alla chiamata pubblica avevano risposto decine di medici non specialisti cui evidentemente interessava fare quel tipo di esperienza, c’era stata la nomina della commissione esaminatrice che ha valutato le domande e fatto le graduatorie dei medici reputati idonei. Da due o tre mesi però quella graduatoria è rimasta lettera morta, sia detto in senso letterale, pur avvertendo che l’immagine suona in effetti male stante l’ambito sanitario. Nessuno, all’Asur o in Regione, si è preso la briga, o meglio assunto l’onere, di firmare le relative assunzioni. Il motivo non è ufficialmente noto, peraltro è un tipo di avviso pubblico cui hanno fatto ricorso tante Regioni alle prese con gli stessi problemi di mancanza di specialisti per la medicina di urgenza. Quindi nelle Marche, e a Macerata, ricapitolando: vanno mantenuti ed anzi potenziati tutti i presidi territoriali ma i medici non ci sono e alcuni reparti, i principali, sono al collasso. Nell’emergenza si è fatto ricorso a un avviso pubblico per assumere anche non specialisti ma non gli viene dato seguito. Armiamoci e partite.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X