Criticità del servizio mensa, Rossi incalza:
«30 segnalazioni in 3 mesi
ma il Comune aumenta il contributo»

CIVITANOVA - Il consigliere di opposizione rivela il contenuto di alcune anomalie segnalate nel servizio mensa: «Porzioni esigue, servite intere senza tagliare e frutta marcia a volte con vermi. Ma a fronte di questo l'amministrazione ha dato 30mila euro in più a All food»

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Il consigliere Pier Paolo Rossi

 

«Porzioni scarse e non tagliate, i bimbi mangiano gli hamburger interi e il Comune rinforza l’appalto con 30mila euro». Il consigliere Pier Paolo Rossi torna a parlare del servizio di refezione scolastica alla vigilia della riunione del comitato tecnico mensa indetta per il 2 febbraio. Il consigliere di opposizione aveva richiesto sollecitamente la convocazione allo scopo di analizzare le segnalazioni pervenute dai genitori e dai membri del Ctm in merito ad alcune criticità ravvisate nel servizio. In questi primi mesi (da settembre a dicembre) 30 sono i verbali redatti con una serie di richieste di spiegazione alla ditta che somministra il servizio, la All Food. «Le segnalazioni riguardano in particolar modo la fornitura di pietanze, soprattutto frutta, pesce e carne, intere e non tagliate quindi non consumabili da bambini anche perché forniti di posate non adeguate – spiega Rossi – altre segnalazioni parlano di pietanze spesso poco gradevoli, fredde e relativamente alla frutta in alcuni casi marce e contenenti vermi, acqua per ciascun bambino scarsa senza possibilità di ripasso e porzioni di cibo esigue dovute anche alle dimensioni e al materiale del piatto monodose inadatto a minestre e pietanze molto calde. Si aggiungano anche segnalazioni per il mancato distanziamento tra i posti nell’apparecchiare, per la scarsa pulizia ed igienizzazione al termine dei turni per il pasto, apparentemente a causa della diminuzione del personale addetto e la scarsità di posate, bicchieri e tovagliette in sostituzione di quelle fornite ma non più utilizzabili. Criticità che sembrano ancor più inspiegabili visti anche i 30mila euro deliberati dalla giunta il 25 settembre in aggiunta a quanto derivante dal contratto di appalto – aggiunge Rossi – che, secondo le richieste fatte dalla stessa All Food al Comune, sarebbero dovuti servire per coprire spese dovute, relativamente alle norme anti Covid. L’accesso agli atti ha evidenziato anche i superficiali e persino stizziti riscontri scritti della All Food che negava ogni criticità sulla base dei rapporti, per altro non scritti, dei propri dipendenti ed addirittura arrivava a sottolineare la univocità delle segnalazioni additando una sola “caparbia” insegnante. In tutto questo, lascia perplessi il ruolo del Comune che, invece di tutelare in ogni modo il rispetto dei rapporti contrattuali con la All Food e i diritti dei propri cittadini, si è sempre posto amministrativamente come semplice tramite tra interlocutori e politicamente addirittura come strenuo difensore dell’operato della stessa ditta. Invito l’Amministrazione ad adoperarsi affinché l’incontro del 2 febbraio in videoconferenza sia reso pubblico e visibile a chiunque fosse interessato ed invito tutti i genitori dei bambini che usufruiscono del servizio di refezione scolastica a collegarsi per seguire la discussione nel merito delle numerosissime criticità sollevate».



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