Il Grottino Café Recanati
Fratelli d’Italia di Recanati attacca la Giunta e il sindaco Antonio Bravi. Oggetto del caso: il Grottino Café, «nato come punto d’informazione turistica ma divenuto un bar a tutti gli effetti, con tanto di chiave dei bagni pubblici per accedere al servizio». Il gruppo politico leopardiano ripercorre i fatti attraverso un comunicato. «Recentemente, approfondendo la questione “Sistema Museo”, ci siamo imbattuti nella vicenda, a tratti imbarazzante, che riguarda i locali dell’ex-Grottino, con l’assegnazione dell’area del Colle dell’Infinito alla cooperativa di Perugia divenuto in teoria un punto di informazione turistica – si legge nella nota -. La decisione fu presa in Consiglio comunale l’11 giugno 2018 in cui si votò all’unanimità una mozione nella quale si intendeva destinare l’area a finalità turistiche e culturali, escludendo invece (attenzione su questo punto) attività di ristorazione o ricreative. Tra i consiglieri che votarono quella mozione ci sono anche Carlotta Guzzini (Vivere Recanati) e Sergio Bartoli di Idee in Comune, la stessa lista con la quale si è candidata alle scorse comunali Alice Mariani, che oggi gestisce il Grottino Café Recanati, che, come si evince dal nome, non è esattamente un punto di informazioni turistiche, almeno non solo. Ma come ha fatto la “Giunta favolosa” a far quadrare tutto, vigendo la delibera dell’11 giugno 2018? Semplice: con una “modifica ad integrazione della convenzione”, nella quale si parla, tra i potenziali servizi della struttura, di un “servizio di somministrazione bar con degustazione di prodotti del territorio”. A nulla è servito presentare varie interrogazioni in Consiglio comunale, nelle quali si è fatto notare che pensare a un “servizio di somministrazione bar con degustazione” fosse decisamente in contrasto con la delibera del 2018, essendo questo molto affine con l’attività di ristorazione. Lo stesso sindaco Antonio Bravi rispose all’interrogazione scrivendo che il servizio sarebbe stato sottoposto ad autorizzazione amministrativa e pertanto l’ente, ovvero il Comune, si sarebbe preso cura di valutare le attività svolte, escludendo a priori attività di ristorazione vere e proprie. A giudicare dagli scampi alla catalana promossi dalla pagina Facebook dello stesso Grottino Café (!) Recanati, che peraltro si autodefinisce “Wine Bar” nella descrizione della pagina, o dall’aperipranzo alla greca con la salsa tzatziki, o persino dalla possibilità di ordinare da asporto, sembra che quantomeno la situazione sia sfuggita di mano all’Amministrazione. Oppure esistono punti di informazioni turistiche che offrono servizi da asporto? Ricordiamo inoltre che il Grottino Café sembra essersi impadronito anche dei bagni pubblici, dal momento che bisogna chiedere ai titolari la chiave per potervi accedere. Un servizio per i turisti o un modo per aggirare la norma che prevede l’obbligatorietà dei bagni per poter avviare un’attività di quel tipo? Solo noi notiamo una chiara mancanza di rispetto nei confronti di tutte le altre attività di ristorazione recanatesi? Dov’è la sana e libera concorrenza che dovrebbe sussistere tra i lavoratori del settore? Noi siamo sempre stati per la libertà di impresa e per la promozione enogastronomica, ma non riusciamo proprio a digerire questa presa in giro. Quello che ci preme segnalare è come ancora una volta si faccia un uso clientelare della cosa pubblica, mischiandola con l’interesse privato di amici e candidati, tra l’altro stavolta totalmente alla luce del sole. Sintomo di una Giunta e di un Sindaco che sono ormai senza vergogna nel trattare la città che dovrebbero amministrare come il loro salotto personale».
bar
Dove governa la sinistra tutto è possibile....
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Ancora un caffè si, ma cibo proprio no!