di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)
Abbattono un muro per i lavori del dopo terremoto e trovano una bomba a mano e un razzo da mortaio, residuati della Seconda guerra mondiale. Il ritrovamento è avvenuto in contrada Collevago, ad Appignano, al confine con Treia. Il materiale bellico è stato poi fatto brillare in una cava di Cingoli.
Il muro dove sono stati trovati gli ordigni
Circa settant’anni fa qualcuno è entrato nella stalla di un casolare di contrada Collevago, nelle campagne di Appignano. Con sé aveva una bomba a mano e un razzo da mortaio. Ha aperto un buco in un muro e ci ha piazzato i due ordigni, poi ha richiuso tutto col cemento, in modo che nessuno potesse trovare gli ordigni. Un gesto che è rimasto segreto per decenni. Chi li ha nascosti non poteva calcolare che nel 2016 ci sarebbe stato un terremoto che avrebbe danneggiato la stalla. E proprio in seguito al sisma alcuni muratori ieri sera sono entrati nella stalla per i lavori di sistemazione e hanno buttato giù un muro.
Nel corso del lavoro si sono accorti che dentro la parete c’era qualcosa di metallo. Quando hanno capito che si trattava di residuati bellici hanno immediatamente contattato i carabinieri. Sul posto questa mattina sono intervenuti i militari della Compagnia di Macerata, diretta dal maggiore Roberto De Paoli, e gli artificieri di Ancona. I militari hanno verificato di che genere di ordigni si trattasse e se ve ne fossero altri nascosti. Poi gli artificieri hanno portato la bomba e il razzo in una cava per farli brillare. Secondo i militari è probabile che gli ordigni siano stati nascosti nel muro circa settant’anni fa. Non è la prima volta che avviene questo genere di ritrovamenti con ordigni che alla fine del secondo conflitto mondiale sono stati nascosti, magari per essere pronti ad utilizzarli in caso di necessità. Ma per fortuna gli anni sono passati senza che ve ne sia stato bisogno.
(Ultimo aggiornamento alle 13)
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