«Mi sono ammalata di anoressia a 12 anni
Ora voglio aiutare ragazze e genitori,
basta veli di noncuranza»

STORIA - Alice Gaglio, 23enne di Corridonia, ha scritto il libro "Fiori d'acciaio" in cui racconta la sua esperienza: «Al momento delle dimissioni dall'ospedale mi hanno detto che non potevano fare più niente per me a meno che la voglia di guarire non fosse partita da me»

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Alice Gaglio

 

di Alessandra Pierini

L’anoressia Alice Gaglio l’ha vissuta sulla sua pelle. Per fortuna è un lontano ricordo ma questo non vuol dire che non abbia lasciato il segno. Ancora oggi, quasi dieci anni dopo essere guarita, la 23enne di Corridonia si emoziona raccontando la sua esperienza diventata anche un libro. E’ infatti disponibile online e nelle librerie “Fiori d’acciaio”, il romanzo che si basa sulla sua storia ma non è completamente autobiografico.
«Alle medie mi sono ammalata di anoressia, avevo 12 anni – racconta – Ho voluto scrivere un libro dopo tanto tempo per farlo leggere alle ragazze ma soprattutto ai genitori perché di questo disturbo si parla poco o comunque non abbastanza. E’ una problematica che è molto diffusa in scuole e licei. Basta veli di noncuranza».

Il libro parla di Diana, una ragazza di che vive a Roma e si è iscritta al primo anno di liceo. Il terrore di essere obesa e di non essere accettata dagli altri la spinge  a una dieta pericolosa che la risucchierà nel vortice dell’anoressia.
«Diana ha qualche anno più di me quando mi sono ammalata – continua la 23enne – La storia è tratta dal mio vissuto, è  in prima persona ma ci sono delle differenze rispetto a me. E’ vero che ho riportato eventi realmente accaduti e dialoghi reali. E’ molto intimo ma ho cambiato delle cose».

Alice che studia a Bologna, si è laureata con una tesi sull’anoressia. «Questo mi ha dato modo di informarmi e di approfondire l’argomento. L’anoressia è la psicopatologia con una mortalità molto alta, più dell’alcol ad esempio. Eppure non se ne parla. Anche dopo essere guarita ho incontrato molte ragazze a limite».

Poi tornando a lei racconta: «Io l’ho vissuta male, i genitori purtroppo non la sanno gestire e la interpretano come un capriccio, del tipo “se non ti passa te la faccio passare io”. I miei non hanno avuto la prontezza di affrontare la situazione in modo giusto, ma ad un certo punto hanno capito e per me è stata la salvezza. Ho frequentato un centro ad Ancona. La vita nel centro è inserita nel libro, ero seguita anche da uno psicologo e nutrizionista e facevo un day hospital mensile per tenere d’occhio i parametri fisici. La dottoressa che mi seguiva mi diceva sempre che se il mio peso fosse sceso troppo avrei dovuto andare in ospedale e io non volevo assolutamente, il giorno prima del day hospital mangiavo di più per prendere peso e non arrivare al ricovero».

gaglio_fiori_acciaioPoi ad un certo punto il suo peso è sceso troppo ed è stato necessario un ricovero in ospedale. «Pesavo circa 38 chili – ricorda – ma un mese ne persi due che erano davvero tanti per un fisico già debilitato come il mio. Sono stata ricoverata per due settimane. Quello che pensavo è che non volevo restare ferma sul letto perché sarei ingrassata quindi ho mangiato ancora di meno. Non sono di certo migliorata. Al momento delle dimissioni mi hanno detto che non potevano fare più niente per me a meno che la voglia di guarire non fosse partita. Non so se è stato quello comunque da lì a poco qualcosa è cambiato. Uscita dall’ospedale mi hanno detto che non potevano fare più niente ma che se la voglia di guarire non fosse partita da me tutto era inutile. Non so se è stato quello comunque da lì a poco qualcosa è cambiato. Ho mangiato qualcosa in più, persino un pasticcino».

Alice Gaglio ha un obiettivo preciso: «Vorrei far capire ai genitori come non gestire questa malattia e mi rivolgo alle ragazze in generale perché le “fisse” ce l’hanno un po’ tutte. Quello che voglio dire loro è non sottovalutate mai i segnali di questa patologia, che sia grave o lieve».

 

BIOGRAFIA – Alice Gaglio è nata a Macerata nel 1997, si è laureata in Filosofia presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Da sempre appassionata di narrativa, teatro e cinematografia, nel 2017 ha lavorato come aiuto articolista pubblicando recensioni di film per la testata giornalistica Domani Press News. Dal 2018 al 2020 ha frequentato corsi di drammaturgia, regia e recitazione con l’associazione culturale Sblocco5 di Bologna, dando il suo contributo nella stesura di copioni di saggi teatrali.

 



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