«Tentato omicidio a Tolentino», tre condanne per 28 anni complessivi. Sotto accusa, per aver concorso nel reato, c’erano il figlio del presunto aggressore, e due giovani albanesi. I fatti contestati risalgono al 2010. La rabbia della difesa: «Siamo amareggiati, sentenza fuori da ogni logica».
Dieci anni al 29enne Mati Marsel, nove a Zaim Sheu e Ermal Kaja, entrambi trentenni, tutti accusati di concorso in tentato omicidio. Queste le pene decise oggi dal Tribunale di Macerata. I fatti presi in esame risalgono al 2010 ed erano avvenuti davanti al circolo Enals di Tolentino. Era la notte del 12 marzo del 2010 quando il 32enne Vincenzo Aliberti venne accoltellato dal padre di Mati, dice l’accusa. L’aggressione, prosegue l’accusa, sostenuta dal pm Enrico Riccioni, sarebbe avvenuta per via della targa di un motorino. Mati Marsel, Sheu e Kaja sono finiti anche loro sotto accusa perché dopo l’accoltellamento avrebbero inseguito il ferito, che si rifugiò dentro ad un bar. Il pm aveva chiesto la condanna a 10 anni per Mati, 8 per Sheu e 6 per Kaja. Parte civile la famiglia di Aliberti con l’avvocato Claudio Cegna. Ad assistere gli imputati gli avvocati Giancarlo Giulianelli (per Mati e Sheu) e Maria Cristina Ottavianoni (per Kaja). «Siamo amareggiati dalla sentenza – ha commentato l’avvocato Giulianelli –. Aspettiamo la motivazione e confidiamo nell’appello per rendere giustizia. Viene contestato un tentato omicidio che tentato omicidio non è. Questa sentenza è fuori da ogni logica».
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